Pubblicato su politicadomani Num 61/62 - Set/Ott 2006

Anime perse?
Percorsi di vita di sette detenuti

A cura di Gianfranco Scaramucci

A leggere le storie raccontate in questo volume si ha quasi la sensazione che il carcere resti sullo sfondo, uno spartiacque fra il prima e il dopo. Un prima che è stato già scritto e un dopo ancora da scrivere.
Il carcere è il luogo dove i protagonisti delle storie stanno sperimentando un nuovo linguaggio per riscrivere la propria esistenza. Una ricerca interiore dolorosa, difficile, spesso silenziosa, un racconto singolo e corale al tempo stesso, che si dipana attraverso illusioni e sconfitte, distruzione e ricostruzione, rimpianti e attese. Intanto la vita scorre, gli affetti familiari sono una risorsa preziosa per chi ha perso tutto, per chi ha barattato la libertà con l'inganno di una chimera. Il carcere è una situazione limite, è il giro di boa che può capovolgere le certezze e le rigidità di un'esistenza vissuta sul ciglio del baratro.
È nelle situazioni limite che l'uomo riscopre risorse nascoste che fanno emergere il coraggio per affrontare un futuro che inizia a sorgere dalle ombre. La vita è un evento unico e irripetibile, e ognuno di questi racconti autobiografici ci pone di fronte alla responsabilità del fare, al dovere di sostenere concretamente la voglia di cambiare di questi uomini che hanno scelto liberamente e con convinzione di incamminarsi verso nuovi orizzonti.
Giovanni Tinebra - Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria
“Anime perse?” - Edizioni San Paolo, 2006

 

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