Pubblicato su Politica Domani Num 6 - Giugno 2001

Immagini
LE DONNE DEI MEDIA
Ma siamo veramente noi?


Flavia Orlandi

Nonostante l'indiscutibile parità tra i sessi sia sul piano giuridico che etico, a livello pratico ci troviamo ancora di fronte a forme di discriminazione: poche le donne nei luoghi decisionali; altrettanto poche le donne che veramente contano nei mezzi di comunicazione. Nonostante le donne conquistino spazi sempre maggiori nella società, il loro ruolo è ancora marginale e subalterno. La responsabilità dei media si presenta sotto due forme: viene nascosto, ridotto o banalizzato l'operato di donne autorevoli e invece diffusa in abbondanza un'immagine di donna come simbolo sessuale. La prova? Basta cercare sulle prime pagine dei quotidiani, generalmente dedicate alla politica: non si parla quasi mai di figure femminili che, per quanto poche, non sono inesistenti! Una figura di donna che non si può ignorare si fa di tutto per minimizzarla; basti un piccolo indizio, quasi mai si fa riferimento alla loro qualifica, in molti casi essa è "scontata".
Quanto poi alle immagini di donne oggetto prendete settimanali che passano per "seri" ed "impegnati" come l'Espresso e Panorama: in periodo di crisi di vendite non hanno esitato a mettere in copertina nudi femminili per riconquistare il pubblico (e la cosa più scandalosa è che questo metodo funziona!).
La televisione pullula di ballerine, soubrette, vallette, veline, sempre più sorridenti e svestite, tutte più o meno uguali (chi di loro tra un anno resterà nella nostra memoria?). Le presentatrici sono di meno, specie quelle non più bellissime e sopra i trenta (l'età della pensione!), come se il ruolo di protagonista non si addicesse ad una donna!
Nel mondo della pubblicità accanto all'abbondare di "quarti" di donna si assiste a un rinnovato stereotipo: il ritorno al ruolo domestico come ruolo esclusivo della donna: probabilmente l'immagine della mamma tutta impegnata a scegliere le merendine giuste per i figli, a combattere contro l'unto dei piatti e a non scambiare i suoi fustini deve essere molto rassicurante per la qualità del prodotto…
Dovremmo guardare con occhio critico a questa rappresentazione falsa del mondo femminile e riuscire a ridere di stereotipi così stupidi, allora forse essi finirebbero con lo scomparire da soli automaticamente. Purtroppo oltre a dare un'immagine distorta, ingiusta e discriminante della figura femminile, i media producono anche una cattiva educazione: il modello proposto alle ragazze, in particolare alle adolescenti è quello della donna fisicamente perfetta che ottiene tutto (tutto?) grazie al suo fascino. E per rincorrere questo mito sono in tante a far male a se stesse entrando in conflitto con il proprio corpo e trascurando di valorizzare le proprie capacità intellettuali.
E' una sorta di circolo vizioso: finché i media presenteranno simili figure di donne si continuerà a produrne di nuove, piccole cloni, per rimpiazzarle. Sarebbe necessario un controllo delle informazioni e delle immagini che entrano nelle nostre case: quante anoressiche stressate dovranno essere ancora fabbricate prima di bloccare questa macchina della stupidità?

 

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Num 6 Giugno 2001 | politicadomani.it