Pubblicato su Politica Domani Num 6 - Giugno 2001

Recensioni
IL CERCHIO

Flavia Orlandi

Martedì 8 maggio al teatro Aurora è stato trasmesso il film "Il Cerchio" vincitore dell'ultima edizione del Leone d'Oro di Venezia. Per il suo regista iraniano Jafar Panahi questo è il terzo film di una promettente carriera, dopo "il Palloncino Bianco" e "lo Specchio".
Si narrano le vicende di otto donne secondo una struttura circolare in cui ogni storia è la continuazione di quella precedente nel momento in cui questa raggiunge una battuta d' arresto. Le protagoniste si ritrovano a lottare contro i limiti imposti al loro ruolo dalla cultura integralista e lo fanno con impegno tentando di non perdere mai la speranza, ma nonostante tutto questo non basta. Tutte saranno sconfitte e i loro destini si riuniranno nella cella di un carcere, punite per aver tentato di contravvenire all'ordine maschile.
Si parte con tre donne uscite dal carcere per poi narrare le vicende di altre con cui queste si incrociano: Nargess vorrebbe tornare nel suo paese ma non può farlo perché non può prendere l'autobus da sola senza un permesso speciale. Pari, che aspetta un figlio da un marito morto, non trova nessuno disposto a farla abortire. Elam, anche lei ex detenuta, pur essendosi reinserita nella società, è costretta a nascondere il suo passato. Monir al rientro dalla prigione deve accettare la presenza di una seconda moglie. Nayeren, madre nubile, abbandona la figlia nella speranza che questa trovi una vera famiglia pur amandola disperatamente. Infine ci sono Mojgan, prostituta dal forte orgoglio e Solmaz che ha appena messo al mondo una femmina e per questo rischia di essere abbandonata dal marito. Nessuna di queste storie ha un lieto fine e alle protagoniste non rimane che la rassegnazione.
Si esce dalla sala con l'impressione di aver ricevuto un colpo allo stomaco, poco sicuri che il film sia "piaciuto". Ma l'intento del regista è proprio quello di rappresentare una realtà che per le donne occidentali del 21esimo secolo risulta inaccettabile ma che esiste, un film denuncia contro un sistema profondamente ingiusto.

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Num 6 Giugno 2001 | politicadomani.it