Pubblicato su politicadomani Num 58 - Maggio 2006

Scuola di Formazione Socio-Politica
A giugno due convegni

 

Gli incontri in programma per il prossimo mese di giugno avranno un aspetto nuovo (la ricerca della novità è una costante della nostra scuola di formazione): due convegni da tenersi in prima serata con due o tre relatori e un giornalista moderatore.
Le date, gli orari, il luogo, le persone che interverranno saranno comunicati tramite i consueti mezzi di informazione: giornali, radio, locandine, manifesti.
I temi sono l'economia e l'immigrazione.
L'economia quale origine e strumento per il progresso della comunità e come mezzo di promozione umana. L'economia è però anche elemento che condiziona eventi storico-sociali a livello locale e planetario. Ad essa è legata la fortuna di un popolo. L'economia e la politica, con le loro reciproche dipendenze e con i loro contrasti. L'economia e l'etica. L'economia e l'insegnamento sociale della Chiesa. L'economia e la persona. L'economia e il mondo. C'è da rimanere affascinati e perfino un po' frastornati.
Il secondo tema ha a che vedere con le migrazioni. Milioni di persone si muovono spinte dalla povertà, per amore della libertà, via dalle guerre, alla ricerca di un futuro migliore. Sono persone che hanno spesso alle spalle una profonda cultura e solide tradizioni. Sono latori di una ricchezza tutta da scoprire. Sono persone che lavorano (e spesso sono costrette a farlo in nero) e producono ricchezza. I loro figli popolano le nostre classi e le nostre strade. È in atto da anni un processo di "contaminazione" feconda. Eppure la legislazione che in Italia dovrebbe regolare l'ingresso, il lavoro e la vita di questa gente tende a respingerli. In altre parti si costruiscono muri, come negli USA, ai confini con il Messico, da noi questi muri sono invisibili ma sono altrettanto efficaci. E sono tutti da abbattere.

Economia e immigrazione, i due temi scelti per i convegni di giugno non sono né separati né possono essere circoscritti al nostro paese.
Allorché in Ucraina la gente del luogo ha aperto alcuni gasdotti per dirottare (gratuitamente) una parte del gas proveniente dalla Russia e destinato all'Europa verso i villaggi che quel gas vedono passare ma che, per la loro povertà, non possono permettersi, Putin ha deciso di chiudere i rubinetti e i prezzi del gas sono subito aumentati con conseguenze di lunga durata sulla nostra bolletta e non immediatamente prevedibili. La povertà che ha spinto la gente in Ucraina a rubare il gas della Russia è la stessa che spinge a migrare verso l'Europa e verso il nostro paese milioni di persone dalle regioni dell'est Europa così come dalle regioni del nord Africa e dell'Asia.
La povertà è il risultato di scelte politiche che si incastrano in un puzzle complicato e in continua trasformazione di cui è bene avere chiare almeno le linee essenziali. Indispensabile è, quindi, fornire strumenti e chiavi di lettura perché, nostro malgrado, siamo diventati cittadini del mondo: il mondo ci appartiene e ci condiziona.
Curiosità e voglia di sapere, partecipazione e voglia di essere protagonisti, sono queste le ragioni e le linee guida del nostro lavoro di formazione politica, che dura da tredici anni e che, con il mensile "politicadomani", va ben oltre i confini di una sala convegni e di una città. Un lavoro che coinvolge un gruppo aperto e imprecisato di persone: giovani, ai quali appartiene il presente e soprattutto il futuro.

 

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Num 58 Maggio 2006 | politicadomani.it