Pubblicato su politicadomani Num 57 - Aprile 2006

Locride
La mafia ha paura
In Calabria contro la criminalità organizzata il vescovo Giancarlo Bregantini lancia la scomunica

di Eryka David

Una piccola cooperativa minnaccia la 'ndrangheta. Questa è l'unica ragionevole spiegazione a ciò che sta accadendo dal 23 marzo scorso nella Locride, quando le cosche hanno avvelenato con l'acido 10mila piante di lamponi e un'ettaro di serra, della cooperativa "Frutti del sole" del consorzio Valle del Bonamico. 200mila euro di danni.
Siamo in Calabria, a Locri, una città di 140mila abitanti dove tre giovani su quattro sono senza lavoro. La disoccupazione dà forza alla mafia locale che sfrutta la situazione drammatica per reclutare nuove forze. Nel 1994 arriva in diocesi un nuovo vescovo, è Giancarlo Bregantini. Viene dal Trentino. Il Vescovo entra subito nel cuore del problema che affligge la Locride.
Qui, il nodo da sciogliere è il lavoro. " Fin da subito ci fu chiaro che la soluzione non poteva essere il lavoro pubblico", dice Vincenzo Linarello, braccio destro di Bregantini e presidente del Goel, un consorzio sociale con sede a Gioiosa Jonica che oggi offre un lavoro pulito a oltre mille persone. Bregantini dà la sua disponibilà e insieme lavorano al progetto "Crea lavoro". Un servizio di accompagnamento alla creazione d'impresa: si spiega ai giovani che cosa c'è dietro termini come "piano di fattibilità", "business plan", "start up". Padre Giancarlo - nessuno qui lo chiama monsignore anche se è vescovo - chiama in Calabria, dalla sua terra di origine, gli amici del consorzio Sant'Orsola di Trento. Il gemellaggio fa decollare la cooperativa "Frutti del sole": i prodotti delle imprese agricole sbarcano sul mercato europeo e gli scambi commerciali durano tutto l'anno. La rivoluzione si realizza con la creazione di piccole cooperative tra loro collegate. Qui la regola è: " non si chiede più il permesso a nessuno". Una sorta di dichiarazione d'indipendenza dalla criminalità organizzata, che sta soffocando la Calabria. " L'impresa sociale, in un contesto come quello calabrese, ha una notevole rilevanza. Bregantini ha dimostrato che anche qui è possibile mantenersi in modo legale. In questo modo ha messo in discussione l'humus culturale su cui prospera la 'ndrangheta", dice Domenico Marino, economista dell'università di Reggio Calabria. "In Calabria si contano ormai 20mila cooperative (il 50% di matrice religiosa) - continua Marino - a fronte di 25mila imprese profit con almeno un dipendente". È un sistema che si sta opponendo in maniera efficace alla criminalità organizzata e che, inevitabilmente, attira su di sé boicottaggi e attentati. Ciònonostante, le buone imprese in pochi anni si sono moltipicate e stanno rivitalizzando il paese, coinvolgendo anche gli immigrati.
Il messaggio della 'ndrangheta è chiaro: le realtà che nascono in modo autonomo nel territorio, che creano lavoro, partecipazione, solidarietà non devono avere futuro. Colpendo la cooperativa sociale "Frutti del sole" sono state colpite Locri e tutta la Calabria, inclusa quella parte di Chiesa che, come mons. Bregantini, ha il coraggio di affrontare a viso aperto la criminalità mafiosa e di colpirla con la scomunica, per difendere con tutte le armi a sua disposizione la terra e il popolo che le sono stati affidati.

 

Lavoro legale

"Le cooperative camminano. Nonostante tutto. Create con fatica da giovani imprenditori, spesso si trovano di fronte a sottili, intricati nodi burocratici, che ne paralizzano l'espansione e ne ostacolano la crescita. Sono come dei valichi, che i giovani devono per forza attraversare, su cui però non trovano amici che sostengono ma predoni che rapinano! Ecco perchè è importante non solo creare le cooperative, ma organizzare i consorzi, unica forza che, aggregando tante e diversificate risorse, impedisce alla speranza di fuggire mentre si attraversano tali valichi! La stessa Chiesa, pur impegnata, talvolta ansima. È faticoso inseguire le emergenze. Primo o dopo, stancano o deludono. La globalizzazione, lentamente, diventa anche qui, nella Calabria, omologazione culturale. I negozi si fanno più scintillanti. Salvo, poi, nei retrobottega, sentire grida di disperazione contro gli usurai!"

S. E. Mons. Giancarlo Bregantini
Vescovo della Locride

 

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