Pubblicato su politicadomani Num 57 - Aprile 2006

In Breve Economia

 

Risparmio Punito
Negli ultimi cinque anni il risparmio annuo delle famiglie italiane si è ridotto del 40%. Causa del crollo è la contrazione dei redditi: l'inflazione non ha eroso i salari che sono rimasti pressoché stabili, e molte famiglie del ceto medio sono state costrette a investire nei consumi quasi tutte le loro entrate per mantenere un tenore di vita dignitoso. I tassi d'interesse dei BOT sono scesi e i costi dei servizi bancari sono aumentati. Al danno si unisce anche la beffa perché le spese per i servizi bancari sono praticamente le stesse sia per le piccole cifre che per le grandi somme. In pratica chi più possiede meno paga.

I grandi crack
Le dimensioni dei crack Cirio e Parmalat e dei danni subiti dai risparmiatori italiani sono dello stesso ordine delle grandi opere. Nel complesso la perdita secca iniziale è stata di 26.5 miliardi di euro: una cifra con la quale si sarebbero potuti finanziare non uno ma cinque ponti sullo Stretto di Messina. Se negli anni successivi ai default qualcosa è stato rimborsato ai risparmiatori, l'indennizzo complessivo può essere stimato non superiore al 25%, questo vuol dire che la perdita sarebbe solo di 20 miliardi, con i quali si sarebbero potuti finanziare soltanto quattro ponti sullo Stretto.

Storia di un ecomostro
Una implosione liberatoria. Il 2 aprile è caduto a Bari uno dei tanti ecomostri d'Italia. 300mila metri cubi di acciaio e cemento a meno di 300 metri dal mare, in aperta violazione della legge Galasso la cui costruzione era iniziata nel 1995. Gli immobili di Punta Perotti vengono sequestrati nel 1997. Prende allora il via un contenzioso con sentenze più volte capovolte nei vari gradi di giudizio. Nel 2001 la Corte di Cassazione conferma la confisca. I costruttori, tra i quali Matarrese, fanno ricorso e chiedono un risarcimento danni. Nel 2006 viene pronunciata la parola fine, i ricorsi non sono accolti e si decide definitivamente per l'abbattimento.

+ debiti, - consumi
I debiti delle famiglie italiane sono cresciuti del 13.3% in dodici mesi (fonte Eurispes, rapporto dicembre 2005). La metà del debito è ricoperta dai mutui per l'acquisto della casa: 390,6 miliardi di euro. Sono in aumento anche i prestiti per emergenze che richiedono pagamenti in forma liquida, quali malattie, spese legali, matrimoni. Ci si indebita per far fronte ai bisogni essenziali. La crisi del potere d'acquisto e il tasso d'inflazione, che ha divorato il 20% del reddito dei pensionati e dei lavoratori dipendenti, lasciano presumere che per tutto il 2006 l'indebitamento delle famiglie continuerà a crescere. Solo per mantenere un dignitoso tenore di vita.

Tagli e tasse
Sono 1.400 milioni di euro i tagli alle amministrazioni regionali e comunali previsti dalla finanziaria 2006, il 6.7% della spesa totale. Essi toccano le spese per il personale e quelle per i servizi. I tagli sono maggiori al Nord (673 milioni) che al Centro (362 milioni) e al Sud (335 milioni). Un recente studio dell'Osservatorio dell'Eurispes sul Federalismo ha calcolato però che per sopperire ai minori introiti saranno le amministrazioni del Sud e del Centro a dover imporre tasse più alte: +8.6% al Sud e +6.5% al Centro. Casi limite sono il Molise e la Calabria dove, per far fronte ai tagli, le tasse dovranno aumentare del 10,6% e del 10,2%, rispettivamente.

 

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