Pubblicato su politicadomani Num 56 - Marzo 2006

Torino 2006
Giochi a scoppio
Conflitti e violenze dietro le ingenti risorse economiche dei finanziatori

di Eryka David e Damiano Sansosti

"Il Movimento olimpico si impegna a promuovere iniziative volte a favorire la pace. Lo scopo del Movimento è quello di contribuire alla costruzione di un mondo migliore senza guerre e tensioni". Così si legge nella Carta Olimpica. Le Olimpiadi quindi, come la più nobile forma di aggregazione, devono promuovere il dialogo e la com-passione per superare tensioni sociali, differenze culturali e divisioni politiche. Questo modello sportivo, che racchiude nei cinque anelli un messaggio di pace e di fratellanza, propone, con la Tregua olimpica, la sospensione di ogni conflitto. I giochi olimpici dovrebbero prevalere sui giochi di potere di cui guerre e conflitti di ogni genere sono la inequivocabile manifestazione.
La complessità organizzativa del più grande evento sportivo mondiale necessita però di enormi investimenti economici che, viste le premesse, dovrebbero essere erogati da organizzazioni eticamente affini alla politica dichiarata.
Bene, dimentichiamo tutto questo e prepariamoci al grottesco: uno dei principali finanziatori delle Olimpiadi invernali Torino 2006 è Finmeccanica, l'azienda italiana a controllo statale ai primi posti nella classifica dei maggiori produttori di armi nel mondo. Un'azienda che, visti i tempi, prevede un consistente aumento di fatturato nei prossimi anni. Altro finanziatore olimpico è la banca Sanpaolo Imi, colosso tra le banche armate italiane, come da prospetto del Ministero dell'Economia e delle Finanze-Dipartimento del Tesoro. Altro sponsor della manifestazione è la Fiat. Quest'ultima attraverso la sua affiliata Iveco, mentre a noi garantisce più "sicurezza", collabora attivamente con il governo di Pechino. Amnesty International infatti denuncia che Iveco ha realizzato un furgone blindato, abilitato a giustiziare i condannati a morte attraverso iniezione letale. Una sorta di patibolo mobile da utilizzare con discrezione e comodità per esecuzioni, anche extragiudiziali.
Fra gli sponsor stranieri ci sono la statunitense General Electric e la Samsung, rispettivamente al 17° e al 56° posto nella lista delle principali industrie belliche (2003). Inevitabilmente, nel giuoco delle parti e dei poteri, i potenti della terra sfruttano ogni possibile occasione per promuovere un aspetto presentabile della propria attività, camuffando con sponsorizzazioni e luminosi sorrisi ben altra realtà. È questo il caso anche della madrina delle Olimpiadi, la signora Laura Bush. Dietro un grande uomo vi è sempre una grande donna. E dietro un grande guerrafondaio?

 

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