Pubblicato su politicadomani Num 56 - Marzo 2006

Fra eros e agape

 

Dietrich Bonhoeffer è stato tra i primi a capire l'esigenza di una lettura del Cantico come amore umano del nostro secolo.
"Io vorrei leggere il Cantico dei Cantici come il cantico dell'amore terreno perché questa è la migliore interpretazione cristologica.
[...] C'è in realtà il pericolo, in ogni forte amore erotico, di perdere la polifonia della vita. Dio e la sua eternità vogliono essere amati con tutto il cuore, ma senza che venga indebolito l'amore terreno. L'amore di Dio è come il cantus fermus. in rapporto al quale le altre voci della vita formino il contrappunto; l'amore terreno è uno di questi terreni contrappuntistici, del tutto autonomi e tuttavia correlati al canto fermo.
[...] Nella Bibbia c'è il Cantico e non si può davvero pensare ad un amore più sensuale, più caldo, più ardente di quello che vi è narrato, dove il cantus fermus è chiaro e distinto. ed è importante che si trovi nella Bibbia a smentire tutti coloro che vedono il cristianesimo nella moderazione delle passioni (ma dov'è mai questa moderazione nell'Antico Testamento?). Quando il canto fermo è limpido e distinto, il contrappunto può dispiegarsi in tutta la possibile energia. Per usare le parole del Concilio di Calcedonia, essi sono "indivisi eppure distinti", come in Cristo la natura umana e la natura divina.
[...] Credo che noi dobbiamo amare Dio e avere fede in lui in modo tale che quando arriva l'ora, la nostra ora, noi possiamo andare a lui con amore e fiducia, nello stesso modo."

 

POESIA

Il corpo: scialuppa
che ti salva
sull'oceano del Nulla
Cristo, corpo di Dio,
coscienza della Terra,
figlio della Bellissima,
nostro ultimo esistere...
Nostro corpo
cattedrale dell'amore,
e i sensi
divine tastiere

David Maria Turoldo
da "Canti ultimi"

 

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