Pubblicato su politicadomani Num 55 - Febbraio 2006

Sistemi elettorali
Primarie per i Presidenti dei municipi
La nuova legge elettorale impedisce di esprimere una preferenza sui candidati. Almeno nelle grandi città occorre restituire ai cittadini il senso della partecipazione e favorire così la democrazia

di Pierluigi Sorti

Nell'opinione corrente il giudizio sull'utilità reale del municipio nel quadro del decentramento cittadino è un parere controverso.
Alcuni lo ritengono un orpello illusorio della politica di decentramento amministrativo di una grande città, come appunto lo sono Napoli, Milano, Torino e Roma. Altri con maggior fiducia lo ritengono una realtà che gradualmente può acquisire funzionalità e un crescente grado di autonomia.
In questa occasione non ci preme tanto approfondire le indubbie e numerose ragioni che militano a vantaggio di questo organo amministrativo, ma approfondire l'utilità della designazione della candidatura del presidente col metodo delle primarie e la sua applicazione.
Ora ci preme molto di più rilevare una situazione di deficit di democrazia che sta contrassegnando l'attuale contingenza politica: l'adozione dei meccanismi della riforma elettorale del centro destra provocherà fatalmente nel centro sinistra effetti forse dirompenti nei tessuti organizzativi e soprattutto psicologici e umani dei partiti. Alludiamo alla (perfida) novità delle liste bloccate e alla inevitabile serie di doglianze che emergeranno nell'elettorato, oltre che ovviamente nei candidati mancati o soltanto immessi in posizioni di lista completamente prive di ogni probabilità di esito positivo.
In questo quadro un esperimento di questo genere non potrebbe non nobilitarsi come una dimostrazione di opposizione reale e concreta del centro sinistra nei confronti di una norma elettorale che, nell'introdurre il principio delle liste bloccate, uccide la democrazia.
Infatti è difficilmente rimuovibile il carattere blando dell'opposizione parlamentare di centro sinistra, nella fase di approvazione parlamentare della legge elettorale voluta dal governo.
Il presidente diessino Massimo D'Alema, è vero, ha affermato che l'abolizione del voto di preferenza rappresenta un attentato alla libertà di scelta dell'elettorato. In coerenza con questa sacrosanta dichiarazione, una delle forme di rimedio possibile è la strada delle primarie per la scelta del candidato alle presidenze di municipio, in tutte le città in cui vige questa forma di decentramento amministrativo e i cui elettorati vogliono mantenere la dignità della democrazia. Come appunto è il caso di Milano (che per la verità ha adottato il metodo delle primarie per la scelta stessa del candidato sindaco) e così per Napoli, Torino e in futuro per Bologna e, insomma, per tutte quelle realtà comunali consimili.
Non dobbiamo più nasconderci che le dirigenze di partito hanno già assunto di fatto troppi poteri. Il rischio di errori e il divorzio fra partiti e elettorato si moltiplicheranno. Solo il ricorso alle primarie è, al momento, uno strumento per riavvicinare
tutti i cittadini minimamente sensibili alla cosa pubblica.
Ecco perché, pur nell'estrema ristrettezza dei tempi disponibili, chi vuole le primarie non è animato da sentimenti di contrasto nei confronti dei partiti ma, al contrario, è sorretto esclusivamente dalla convinzione profonda della pericolosità, implicita nella loro stessa crisi di rappresentatività, per il sistema stesso della democrazia nel paese e per la sua tenuta.
Alcuni municipi romani, sia pur finora timidamente, si sono mossi in questa direzione e le dirigenze (locali) dei partiti, hanno assunto atteggiamenti aperti, consapevoli e comunque non aprioristicamente contrari.
È con questo stato d'animo che, ribadiamo, crediamo che le primarie nella scelta dei candidati presidenti in uno o più municipi romani e nazionali saranno un preziosissimo contributo alla democrazia stessa di tutto il paese.

 

Primarie a Roma nel IV Municipio

Il 5 dicembre scorso 234 cittadini del IV Municipio (elettori dell'Unione) hanno sottoscritto ed inviato ai Partiti, che fanno parte dell'alleanza di centro-sinistra a livello Comunale e Municipale, una lettera per chiedere di scegliere, con lo strumento delle primarie, il candidato dell'Unione alla Presidenza del IV Municipio. La richiesta è stata accettata.
Il IV Municipio, con oltre 200.000 abitanti è uno dei più grandi a nord di Roma. Il ricorso alle primarie per la scelta del candidato Presidente del Municipio potrebbe restituire ai cittadini quel ruolo di protagonisti che costituisce l'essenza della partecipazione democratica.

 

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