Pubblicato su politicadomani Num 55 - Febbraio 2006

Parole Paniche

 

E così ridere dei sacri confini delle patrie e dei sogni, che ogni utopia è castigo, a destabilizzare ciò che ancora sanguinanti, speme incondizionata piange.
Un promontorio solo s'erge a vetta tra gli spazi densi intorno, che s'adagiano silenti. Scalata a sommità d'un uomo, tu, uomo, a cercare gli orizzonti, e pietre. Evoluzione di un esistente inutile che in cammino affronta l'aria indifferentemente e inconsapevole l'annusa, annientando la vita e l'amore, cercando solo parole.
Sguardi dalla vita che t'osserva, dal basso, e veemenze. Come profezie parole e gesta, d'altri, e insicure padronanze. Vaga uomo! Il tuo scalare è preambolo di morte, di giudizio, o puro disincanto.
Suoni che s'adombrano, echi di vento, i suoni che scompaiono quando è luce. Volti come lame a questa terra umida, a questo vento freddo.
Mutano le percezioni, mutano ricordi e leggi in tale veglia.
E senza proferir parola ridi mentre t'inerpichi su terra brulla. Voci, carte, e confusione nel tentare mentre ti volgi.
Fattezze caprine, corna, voce di donna.
Strano incontro. La barba, gli zoccoli trini, gli occhi d'uomo e in mano fuoco e ferro. Ti fermi dinanzi, uomo, emetti un ghigno, blasfemo! Non v'è preghiera in te ma scherno e gelido il ghigno, in preda all'ansia piangi, piangi di terrore. È il divino, ti inginocchi, ti prostri. Stai per vomitare, il caprino piange anch'esso nel leggerti la mente. Barba, pelle bianca, peli neri, mammelle, zampe, coda e genitali senza sesso. Tutto piange.
La pioggia si fa mare prima che t'alzi in piedi e plachi ogni indulgenza e non v'è alcuna scienza che possa spiegarti, non v'è umano alcuno!
Verde seta e rame negli addobbi che non hanno tempo, viola, e rosso, magenta, negli alambicchi che non hanno forma, negli specchi, e nelle mani di altre forme, nuove agli occhi tuoi che non senti più di possedere.
Il tuo corpo che non t' appartiene e l'intelletto, la ragione, la storpia volontà sempre più spente tra le membra, e l'anima. Non c'è riflesso alcuno in alcun angolo.
È l'ineluttabile. Che pretende.

 

Homepage

 

   
Num 55 Febbraio 2006 | politicadomani.it