Pubblicato su politicadomani Num 55 - Febbraio 2006

Notizie

 

È morto Rugova
Se ne è andato il 21 gennaio scorso, consumato da un tumore a soli 61 anni, Ibrahim Rugova, Presidente del Kosovo, il Ghandi dei Balcani. L'eroe e capo storico della autonomia kosovara durante la guerra nei Balcani è stato in Italia come rifugiato politico, vivendo ad Artena, piccolo centro in provincia di Roma. Rugova non ha fatto in tempo a vedere realizzato il suo sogno di vedere il Kosovo diventare uno stato indipendente. Quattro giorni dopo la sua morte sono iniziati a Vienna i colloqui diretti fra Albania e Kosovo per la definizione dello status della regione che dal 1999 è amministrata dalle Nazioni Unite. Gli albanesi spingono per la piena indipendenza mentre i serbi vogliono che la regione resti parte della Serbia. La tragica guerra dei Balcani, iniziata nel 1991 con la secessione della Slovacchia e della Croazia dalla Jugoslavia, continuò con il conflitto fra Serbia e Croazia. Rugova ha sempre sostenuto che la strategia vincente per il Kosovo era la resistenza passiva alla Ghandi. È rimasto famoso quanto ebbe a dichiarare in un suo intervento a Londra: "I bombardamenti non sono l'unica forma di lotta. Non c'è nessun tipo di umiliazione di popolo in Kosovo. Noi siamo organizzati e operiamo come uno Stato. È facile occupare le strade e andare verso il suicidio, ma saggezza vuole che venga evitata la catastrofe".

Cinque per mille
"Su www.agenziaentrate.it è appena stato pubblicato il software "Domanda 5 per mille" che consente la compilazione e la predisposizione del tracciato telematico della Domanda per l'iscrizione nell'elenco dei soggetti - di cui all'articolo 1, comma 337, lettera a), della legge 23 dicembre 2005, n. 266 - che intendono partecipare al riparto della quota del 5 per mille dell'imposta individuata dal medesimo comma. Le domande potranno essere inoltrate in via telematica a partire dal giorno successivo a quello di pubblicazione in G.U. del D.P.C.M. 20 gennaio 2006."
Questa la scarna notizia che segna una svolta epocale per il mondo del volontariato italiano sul quale potrebbe cadere una pioggia di 660 milioni di euro se i cittadini italiani sottoscrivessero tutti la scelta. Oppure su questo mondo variegato in continua attività non andrebbe un centesimo se, invece, nessuno apponesse la firma. Perché, a differenza dell'8 x mille - che il 5 per mille non intacca in alcun modo - l'ammontare della quota da distribuire dipende da quanti avranno sottoscritto l'opzione. Anche l'ammontare da distribuire al non profit sarà in percentuale alle preferenze espresse dal contribuente. Gli enti più grandi si stanno organizzando con i loro migliori promotori d'immagine. Sarà interessante vedere se il radicamento sul territorio saprà vincere sulla pubblicità "progresso".

Farmaci killer
Abili quelli che sfruttano la povertà dell'India per far diventare il paese il più grande laboratorio di esperimenti farmaceutici. Secondo Sean Philpott, redattore capo dell'American Journal of Bioethics, l'afflusso di aziende farmaceutiche in India ricorda la corsa all'oro. Le aziende farmaceutiche approfittano dell'ignoranza dei soggetti coinvolti nella sperimentazione. Spesso gli individui sottoposti a questi esperimenti clinici non ne sono neanche messi al corrente e un'offerta di 100 dollari può diventare così allettante da impedire loro di capire che sono vittime di un'imposizione. Naturalmente i farmaci sperimentati in India sono destinati al mercato dei paesi sviluppati.

La guerra invisibile
Da uno studio della rivista medica Lancet risulta che nella Repubblica Democratica del Congo la maggior parte delle morti è dovuta non al conflitto in corso nel paese africano, ma alla malnutrizione e agli evitabili di-sagi dovuti al collasso delle strutture sanitarie. Da quando nel 1998 è scoppiata la guerra sono morte 4 milioni di persone. La non conoscenza della portata e della gravità di questo conflitto è pressoché universale. Anche l'impegno internazionale è assolutamente insufficiente rispetto alle urgenze umanitarie. Nella RDC sono impegnati 17.000 peacekeeper delle Nazioni Unite, con il compito garantire la pace e il corretto svolgimento delle elezioni previste per il prossimo giugno.

Pericolo B-52
Il 24 gennaio 1961 solo per una fortunata combinazione non è diventato una tragedia di portata storica. Appena dopo mezzanotte un B-52 stava sorvolando i cieli di Goldsboro e Faro (North Carolina) quando il carburante fuoriuscito dall'ala destra provocò un'esplosione. Cinque uomini dell'equipaggio si salvarono e tre morirono. A bordo c'erano due bombe MARK 39, di potenza pari a 250 volte quella di Hiroshima, che si sganciarono dall'aereo. La catastrofe fu evitata perché entrambe le bombe atterrarono in maniera relativamente morbida. Ad una si aprì il paracadute, l'altra si appoggiò su un terreno molto paludoso dove ancora oggi è tenuta sotto osservazione. Non è stato possibile recuperarla.

Test pericolosi
Scampia. Nel noto quartiere di Napoli, divenuto famoso per la guerra di camorra esplosa nel clan Di Lauro, ci sono tossicodipendenti disposti a rischiare anche la vita pur di ottenere una dose di droga gratis. Tantissimi giovani e meno giovani diventano "assaggiatori", provano cioè gli stupefacenti prima che vengano immessi sul mercato. Secondo quanto riferiscono medici del Sert, il Servizio tossicodipendenti del distretto 48 che opera a Scampia, ogni quindici giorni sono reclutati in media dai dieci ai venti consumatori abituali di stupefacenti disposti a provare la droga, sia che si tratti di eroina, cocaina o altro.

Magliette armate
Un'azienda di moda danese rischia una condanna penale a causa di un suo progetto che include la t-shirt la cui vendita andrà a finanziare il terrorismo. Le magliette inneggiano infatti alla lotta armata delle Farc (Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane) e del Plfp (Fronte Popolare di Liberazione della Palestina). I ricavi saranno devoluti a favore della lotta dei due gruppi. "Non abbiamo paura di essere portati alla sbarra e condannati. Sono i clienti che decidono di comprare le nostre maglie e quindi sono loro a voler finanziare questi gruppi" dice Bobby Schultz, portavoce dell'azienda, il quale afferma anche che i gruppi si ispirano a valori come la giustizia e l'educazione.

Mafia e agenzia di collocamento
La legge Rognoni-La Torre e le leggi 675/67 e 106/96 regolano la confisca dei beni di proprietà della mafia e della camorra per destinarli ad usi sociali. Il terzo settore che per legge è il destinatario dell'uso sociale di questi beni interviene solo alla fine di tutto il processo. Le associazioni debbono presentare un progetto che coinvolga attivamente il territorio. Il comune sceglie fra i progetti presentati assegnando il bene in uso alla associazione. Ristrutturazione e manutenzione sono a carico dell'istituzione pubblica la quale dovrà provvedere a mettere il bene in condizione di essere utilizzato. L'intero processo, lungo e faticoso è pieno di intoppi per lungaggini burocratiche e mancanza di fondi. Solo nel comune di Napoli sono quasi 30% gli immobili confiscati ma praticamente inutilizzabili e in tutta Italia i casi sono circa 3.000. Ora tutti aspettano una nuova agenzia che affiancherà i comuni nel tentativo di dimezzare i tempi di attesa.

 

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