Pubblicato su politicadomani Num 55 - Febbraio 2006

Strategie di pace Dietrich Bonhoeffer

 

Come arriveremo alla pace? Attraverso un sistema di conferenze politiche? Attraverso l'investimento di grandi capitali nei diversi paesi? O piuttosto attraverso un universale pacifico riarmo allo scopo della sicurezza e della pace? No, niente di tutto questo perché così sono fraintese la pace e la sicurezza.
Non c'è pace se si pensa alla sicurezza. Perciò la pace deve essere rischiata, essa è il più grosso dei rischi e non può mai essere sicura, è il contrario della sicurezza. La richiesta di sicurezza significa avere diffidenza e questa diffidenza concede nuovamente spazio alla guerra. Cercare la sicurezza significa essere i custodi di sé stessi. La pace significa affidarsi completamente alla preghiera, non volere nessuna sicurezza ma al contrario lasciare nelle mani di Dio onnipotente la storia dei popoli senza voler disporre egoisticamente di essa. Le battaglie non si vinceranno più con le armi ma con Dio. Esse saranno vinte anche là dove la strada porta alla croce.
Chi di noi può dire di sapere che cosa succederebbe nel mondo se un popolo invece che con le armi in mano accogliesse il nemico disarmato e in preghiera, perciò soltanto armato della buona arma? Che il mondo a denti stretti lasci la parola alla pace e che i popoli diventino lieti perché la chiesa di Cristo ha tolto dalle mani dei suoi figli le armi e ha proibito loro di fare la guerra: e la Chiesa annunci la vera pace di Cristo a tutto questo mondo violento e pazzo.*
Dalla predica di Dietrich Bonhoeffer a Fanoe (Svezia) nell'agosto 1934


* D. Bonhoeffer è stato molto critico nei confronti della Chiesa durante il nazismo. Ad essa rimproverava di non aver fatto abbastanza per opporsi ad Hitler e di averlo in qualche caso anche sostenuto.

VITA
Dietrich Bonhoeffer nacque a Breslavia il 4 febbraio 1906. Fu pastore nelle parrocchie evangeliche tedesche di Barcellona e Londra. Libero docente di teologia all'università di Berlino dal 1932, fu fra i principali esponenti della chiesa confessante, che si oppose a Hitler. Nel 1936 gli venne vietato l'insegnamento universitario. Durante la guerra partecipò attivamente alla resistenza antinazista. Nel 1943 venne arrestato e imprigionato a Tegel (Berlino). In seguito, nel 1945, fu deportato a Buchenwald, e poi a Flossenburg, nell'Alto Palatinato, dove venne impiccato il 9 aprile.
Le lettere e gli appunti scritti durante la prigionia vennero pubblicati postumi nel 1951, insieme alle lettere ai genitori e ad alcune poesie, sotto il titolo "Resistenza e resa". Questi scritti sono il suo ultimo messaggio e rappresentano il progetto di un'opera sulla interpretazione "non religiosa" del cristianesimo in un mondo "divenuto adulto", che rifiuta il Dio "tappabuchi" della cosmologia e del sentimento.

[fonte: Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche]

 

Non c'è strada per la pace se non la pace stessa

 

Non c'è strada per la pace
sulla strada della sicurezza
solo la pace conduce le guerre alla pace!
Nelle lotte furibonde
la pace rinuncia alle armi
si siede al tavolo e dice che la pace è solo e soltanto riconciliazione.

È scoppiata e noi lo vediamo
una guerra senza fine
ma gli oppressi muoiono nella paura
perché la guerra da lontano non disturba.
Rischiate la pace voi popoli rischiate la pace
voi che avete sentito il richiamo della pace.

Si può guadagnare qualcosa di buono dalla guerra?
E lavoro e pane e ciò di cui abbiamo bisogno?
Oh, nazioni della terra
il vostro futuro si trova aperto davanti a Dio
come vinceremo le battaglie?
Se noi confideremo nell'impotenza
le case della pace amorevole
dalle ceneri e dalle rovine ricostruiremo.

Poi chi di noi può dire
di sapere che cosa succederà alla fine
se tutti rischieranno la pace
come Cristo l'ha rischiata sulla Croce?
Egli, che ha rinunciato alla guerra
è stato ucciso e ci ha regalato
con la pace, la protezione per i bambini
e degli uomini che pensano al futuro!

Dietrich Bonhoeffer

 

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