Pubblicato su politicadomani Num 55 - Febbraio 2006

In Breve

 

Reddito di cittadinanza in Campania
Regolamento n.1 del 4/6/04: "Attuazione della l. r. 19/2/04, n. 2: Istituzione in via sperimentale del reddito di cittadinanza"
Il reddito di cittadinanza fa riferimento alle persone nel contesto del nucleo familiare. Consiste in una erogazione monetaria che non supera i 350,00 euro mensili per nucleo familiare, ed in ulteriori e specifici interventi di accompagnamento mirati all'inserimento scolastico, formativo e lavorativo.
Il nucleo familiare deve avere un reddito annuo inferiore a 5.000 euro. Come reddito è assunto il valore più alto tra quello della certificazione ISEE e quello stimato applicando una formula matematica che tiene conto dei consumi relativi alle utenze domestiche, alla proprietà di automobili e motocicli e alla casa di abitazione.
L'istruttoria e la valutazione delle domande avvengono a livello comunale, concorrendo a formare una graduatoria di ambito sovra-comunale. Sempre a livello comunale si organizzano il controllo e le verifiche sulle erogazioni.

Reddito sociale in Lombardia
L'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha deciso l'ammissibilità della proposta di legge di iniziativa popolare Norme per l'introduzione del reddito sociale che è stato depositato in Regione l'11/07/2005 con il sostegno di oltre 11.000 firme.
Gli otto articoli della proposta di legge cercano di mettere un argine alla dilagante precarietà del lavoro e della vita nella nostra regione (oltre 2 milioni di lavoratrici/lavoratori precari, un tasso di incremento del lavoro atipico negli ultimi 5 anni che sfiora il 93%) prevedendo accesso al reddito, ai servizi e al credito a chi ha un lavoro precario, a chi è disoccupato in cerca di lavoro e a chi studia fuori dal nucleo famigliare.
La "Rete regionale contro la precarietà e la legge 30" è la promotrice dell'iniziativa.
Milano, 26 luglio 2005

Nel progetto di legge le forme di reddito sono due: una di integrazione diretta al reddito e l'altra indiretta.
La prima va a coprire due fasce: quella fino a 6.000 euro che garantisce l'integrazione del reddito mentre l'altra serve a tutelare i lavoratori intermittenti e aiuta a recuperare le giornate lavorative perse nella fascia da 6.000 a 12.000 euro.
L'erogazione indiretta, seconda forma prevista dalla legge, riguarda invece il diritto a trasporti, cultura, servizi minimi e accesso al credito.

[Fonte: www.lavorivariabili.it]

 

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