Pubblicato su politicadomani Num 55 - Febbraio 2006

editoriale
Verso la meta

di Maria Mezzina

In viaggio con l'universo in valigia e magari senza un soldo in tasca. Ecco la condizione di chi vuole la luna per sé e per gli altri vuole cambiare il mondo.
C'è chi il mondo lo vede con una guida turistica e un mucchio di soldi in tasca e chi invece lo percorre con una buona dose di spirito di avventura e con gli occhi bene aperti; e c'è anche chi lo scopre con la sua curiosità, magari stando seduto a leggere in poltrona, oppure davanti a un computer. Poca cosa rispetto a chi fa dello spostarsi in luoghi diversi un'esperienza interiore profonda, ma vuoi mettere la comodità di "viaggiare" da un punto all'altro del globo velocemente e senza bagagli?
Il viaggio è la metafora stessa della vita: essenziale, indispensabile.
Eppure la condizione di viaggiatore straniero nel mondo è collegata oggi a una sensazione di disagio, un senso di paura. D'altra parte l'ignoto, che pure affascina gli audaci, in fondo fa anche paura. Il timore dell'ignoto che paralizza i pavidi e i pigri e stimola gli audaci.
Cosa c'entra tutto ciò in apertura di un giornale che vuole "fare politica"? Dà il senso, rispondo (e mi si perdoni la presunzione), al lavoro che ogni mese mette insieme queste pagine e dà il senso alla scelta dei percorsi che su queste pagine vi accompagniamo a esplorare. In questi giorni di polemiche squallide sulla contingentazione dei tempi di televisivo bla bla, viaggiare per conoscere le vicende del mondo, o anche le nostre, ma da una nuova, più ampia e distaccata angolazione ci sembra un esercizio salutare e corroborante.
Così andare a un concerto di Mozart in una Salisburgo innevata, visitare il Chiapas per rendere omaggio alla piccola grande Ramona, immergersi fra i profumi della Sicilia per conoscere Salvatore Giuliano e respirare a pieni polmoni un pezzo di Storia che ci appartiene e ancora ci riguarda, incontrare un premio Nobel che si occupa delle radici della povertà nel mondo e delle strategie per estirparla è stato, per questo mese, il nostro viaggio. Un viaggio, non una gita, perché non è solo evasione e in fondo al percorso c'è una meta lontana ma non irraggiungibile fatta di tante piccole tappe. Una meta che a noi piace chiamare cultura, partecipazione, democrazia, pluralismo.
Buon viaggio.

 

Homepage

 

   
Num 55 Febbraio 2006 | politicadomani.it