Pubblicato su politicadomani Num 55 - Febbraio 2006

Economia
Amartya Sen premio Nobel
La vita, gli studi, il suo lavoro sulle scelte sociali

di m.m.

Premio Nobel 1998 per l'economia, grazie ai suoi studi sullo stato sociale. La traduzione italiana di "theory of social choice", cuore delle ricerche di Amartya Sen, non riesce ad esprimere appieno la ricchezza e l'importanza dei suoi contributi all'economia e alla comprensione dei processi che portano alla povertà e alle disuguaglianze sociali. I titoli di alcuni dei suoi libri - tradotti in oltre trenta lingue -, degli innumerevoli articoli, delle interviste (molte delle quali si possono leggere su internet, gran parte in inglese) spiegano meglio lo scenario in cui lo studioso si muove e del quale, come annota nella sua autobiografia, è stato artefice.
I suoi lavori, libri, articoli, interviste, lezioni, mostrano l'ampio spettro di interessi dell'economista e il valore concreto delle ricerche per cui è stato insignito del Nobel.
Indiano, 73 anni, Sen è nato nella stessa regione - il Bangladesh - da cui un altro grande dell'economia, Muhammed Yunus, ha lanciato la straordinaria idea di una banca per poveri, il microcredito, diffuso ormai in tutto il mondo. "Sono nato nel campus di una università e ho vissuto tutta la vita fra un campus e un altro. Sono abituato a dare alla parola "accademico" il significato di "consistente", piuttosto che il significato di "teorico", "non pratico", o "ipotetico" che gli attribuisce un antico dizionario", rivela nella sua autobiografia, nella quale racconta anche alcuni episodi significativi dei primi anni di scuola; come quello legato al sistema educativo della scuola di Tagore dove l'enfasi era posta sulla curiosità dei giovani e "ogni tipo di interesse nei risultati degli esami e nei voti era severamente scoraggiata". Al punto che, parlando di un'alunna, un insegnante ebbe a dire "è una persona capace di pensare in maniera piuttosto seria, nonostante i suoi voti siano molto buoni".
L'India, con le sue divisioni sociali profonde e drammatiche, la povertà che determina emarginazione e mancanza di libertà (libertà di scegliere e di decidere per la propria vita e quella dei propri cari) è lo scenario da cui partono gli studi di Sen. L'India è anche il paese verso cui l'economista, divenuto ormai celebre, continua a tornare non riuscendo a starne lontano per più di sei mesi. Sen riconosce nei tantissimi che ha incontrato nel corso della sua carriera accademica e con i quali ha studiato, di cui è stato allievo, o che sono stati suoi allievi, delle fonti preziose di arricchimento del suo pensiero, delle sue ricerche, dei suoi approfondimenti.
Le sue teorie e le sue scoperte nel campo dell'economia lo portano inevitabilmente nella sfera delle decisioni da adottare in ambito politico: non solo su questioni di welfare, ma anche su questioni fondamentali di democrazia e di libertà.
La sua vita personale lo porta ad avere stretti legami anche con l'Italia e con l'Europa: sua seconda moglie fu Eva Colorni, figlia del filosofo ebreo ed eroe della resistenza italiana Eugenio Colorni, ucciso a Roma dai fascisti poco prima che gli Americani entrassero nella città; la madre di Eva, scrittrice e sorella di un altro grande economista, Albert Hirshman, al termine della guerra aveva sposato Altiero Spinelli, uno dei padri dell'Europa, fondatore del Movimento federalista europeo.
Gli studi di Sen sulle cause e la prevenzione delle carestie lo hanno portato a lavorare con l'ILO (International Labour Organization) nel world Employment Programme e, successivamente, con il World Institute of Development Economic Research (WIDER) di Helsinki.
La sintesi del lavoro di Sen è da lui stesso descritta in poche righe nella sua autobiografia:
"Se il mio lavoro sulla teoria delle scelte sociali era inizialmente motivato dal desiderio di superare la descrizione pessimistica di Arrow, andando oltre la sua base di informazione troppo limitata, il mio lavoro sulla giustizia sociale che ha fondamento sulle libertà e le capacità individuali era analogamente motivato dall'aspirazione ad imparare dalla elegante teoria di giustizia di John Rawls, ma era anche spinto dal desiderio di superarla attraverso un uso più vasto e approfondito delle informazioni disponibili." Un'aspirazione pienamente soddisfatta, grazie anche al fatto che - come riconosce con gratitudine - la sua vita intellettuale è stata grandemente influenzata dai contributi e dal "meraviglioso aiuto" ricevuto sia da Arrow che da Rawls.

 

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