Pubblicato su politicadomani Num 54 - Gennaio 2006

I pulcini del fallimento
Sviluppo e globalizzazione: Faccia a faccia con le conseguenze della politica del FMI

 

Da: Joseph E. Stiglitz, "La globalizzazione e i suoi oppositori", Einaudi, 2002 (pag. 54-55)
"Esistono nella teoria economica moderna alcuni feticci collegati alla visione del mercato come la panacea di tutti i mali. I migliori economisti del panorama mondiale - del calibro di Modigliani, Stiglitz, Sen (tutti Premi Nobel) - stanno cercando di demolire questi errate convinzioni a cui si ispirano organizzazioni di enormi responsabilità quali la BM e il FMI, oltre, qualche volta, i singoli governi. Fra questi feticci c'è l'idea consolidata che là dove si manifestano delle necessità il mercato sappia intervenire tempestivamente. Questo non è vero e, nel passaggio dal pubblico al privato si possono venire a creare situazioni di grande sofferenza. Anzi, accade piuttosto il contrario: "Molte attività pubbliche vengono poste in essere proprio perché i mercati non riescono a fornire alcuni servizi essenziali." L'affermazione è di Joseph E. Stiglitz il quale illustra questa tesi con un piccolo, illuminante esempio.
"Nel 1998, visitai alcuni villaggi poveri del Marocco per valutare quali conseguenze avessero avuto i progetti realizzati dalla Banca Mondiale e da altre organizzazioni non governative (ONG) sulla vita della gente. Constatai, per esempio che i piani di irrigazione destinati a intere comunità stavano incrementando notevolmente la produttività agricola. Un altro progetto, invece, non era riuscito. Una ONG aveva insegnato in modo molto accurato agli abitanti del luogo come allevare polli, un'attività che le donne del villaggio potevano svolgere contemporaneamente ad altri compiti più tradizionali. Inizialmente, le donne ricevevano da un'azienda di stato dei pulcini di sette giorni, ma quando mi recai in visita al villaggio questa nuova attività era fallita. Parlai con gli abitanti e con i funzionari del governo per capire che cosa fosse andato storto. La risposta era semplice: il governo aveva ricevuto istruzioni dal FMI di non occuparsi più della distribuzione dei pulcini e, pertanto, aveva smesso di venderli. In quel caso si era semplicemente supposto che il settore privato sarebbe immediatamente intervenuto a riempire il vuoto. In effetti, si era presentato un fornitore privato di pulcini appena nati, ma la mortalità nelle prime due settimane è altissima e questa azienda non era disposta a fornire alcuna garanzia. Molto semplicemente le persone non potevano rischiare di acquistare dei pulcini che poi morivano in gran numero e per questo fu soffocata sul nascere anche un'attività che avrebbe potuto fare la differenza per questa povera gente."

 

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