Pubblicato su politicadomani Num 54 - Gennaio 2006

Il caso Ghana
Il prezzo degli aiuti
Gli aiuti ai paesi del terzo mondo passano attraverso BM e FMI, ma hanno un costo: La privatizzazione dell'acqua in Africa è parte del prezzo

 

Si chiamano "conditionales" e sono le condizioni imposte dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale che i governi dei paesi beneficiari dei prestiti concessi da questi organismi internazionali debbono accettare perché le somme siano erogate. Vale a dire: io ti do i soldi che ti servono, tu me li restituisci con gli interessi, secondo il piano che io ti obbligo a sottoscrivere e in più tu accetti che io venga a comandare a casa tua.
Molti di questi "conditionales" prevedono: l'aumento del prezzo dell'acqua, il pieno recupero dei costi, l'adozione di misure per promuovere la privatizzazione dei servizi idrici.
Il Ghana, paese dove il 40% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà assoluta e il 50% guadagna meno di 1 dollaro al giorno, è una delle (tante) vittime di questa politica.

1995. La BM impone al Governo misure preparatorie per l'ingresso dei privati nel settore idrico. Primo passo: il pieno recupero dei costi (apposite agenzie private riscuotono i pagamenti delle bollette e sigillano le risorse idriche di chi non paga). I più poveri sono stati costretti a pagare fino al 50% delle loro risorse per avere l'acqua potabile.

2000. La BM propone al Governo un programma di privatizzazione per dare in concessione a Vivendi Enviornment, Suez e Biwater i servizi idrici di tutte le aree urbane. Il Governo del Ghana si oppone. Risultato: un prestito di 100 milioni di dollari concesso per la ristrutturazione del settore idrico viene rinviato.
Ancora. Una delle conditionales per ottenere un prestito dalla Third Economic Reform Support Operation consisteva nell'aumento delle bollette dell'elettricità del 96% e dell'acqua del 95%, "a copertura dei costi gestionali".

2002. Il FMI non concederà un prestito del Poverty Reduction and Growth se il Ghana non accetterà di introdurre il principio del recupero dei costi di tutti i servizi pubblici (idrico compreso) e se le tariffe dell'acqua non saranno indicizzate al valore del dollaro Usa. Il che significa che il prezzo dell'acqua aumenterà costantemente di pari passo con la svalutazione della moneta nazionale. Nei contratti previsti con le multinazionali non c'è però nessun obbligo di garantire alle comunità più povere l'accesso all'acqua, né la possibilità, per chi non è in grado di acquistarla, di avere diritto a un minimo vitale gratuito.

2003. La società civile del Ghana, che si è organizzata in una Coalizione nazionale contro la privatizzazione dell'acqua, riesce ad ottenere dal Governo che le trattative con la BM per un programma decennale di privatizzazioni siano interrotte.
Gran parte degli aiuti umanitari vengono sospesi e il Ghana si trova ad affrontare una situazione di povertà crescente aggravata da profondi tagli alla spesa sociale. I servizi idrici e sanitari sono i più penalizzati.

2004. In questa situazione drammatica interviene di nuovo come un avvoltoio la BM. La nuova proposta è ancora peggiore di quella precedente.
Intanto però le privatizzazioni sono andate avanti. Il prezzo dell'acqua è raddoppiato. Le comunità rurali e quelle più povere dei centri urbani usano fonti contaminate. Sono comparse nuove malattie e si diffonde il contagio delle malattie infettive dovute ad acqua non potabile e mancanza di igiene. Il ministro della sanità ha comunicato che negli ultimi anni il 70% delle malattie è stato provocato dall'uso di fonti contaminate.

 

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