Pubblicato su politicadomani Num 54 - Gennaio 2006

Posizioni che fanno storia
Governatore, un ruolo scomodo
Inamovibile e indipendente. I due attributi identifica(va)no la Banca d'Italia con il suo vertice

di m.m.

Poltrona scomoda quella di Governatore della Banca d'Italia.
La durata della carica, l'indipendenza dal potere politico, la funzione di consulenza al governo e alle istituzioni, la rappresentanza internazionale promuovono l'identificazione dell'istituto con la persona che lo governa.
La Banca d'Italia emette valuta, partecipa alla definizione delle politiche monetarie europee, controlla l'operato delle banche e degli altri operatori finanziari, vigila sui mercati finanziari e monetari, è parte dei principali organismi finanziari internazionali (Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale), è l'interlocutore degli organi costituzionali per quanto riguarda lo stato dell'economia e in materia di politica economica e finanziaria.
La storia economica dell'Italia passa attraverso la storia della Banca d'Italia e il pensiero e le convinzioni dei suoi Governatori.
Direttore della Banca d'Italia dal 1900, Bonaldo Stringer nel 1928 ne diventa il primo Governatore. Carica a vita. Trent'anni al servizio della Banca. Sarà sostituito nel 1930 da Vincenzo Azzolini.
Sono anni intensi. La Banca d'Italia consolida la sua funzione di regolamentazione della moneta e di supervisione e controllo del sistema bancario e finanziario del paese. Sono anni nei quali occorrerà lavorare per assicurare l'indipendenza dei vertici della Banca d'Italia dal potere politico. Un'indipendenza messa a dura prova negli anni del fascismo dalla politica del regime. Il Governatore Azzolini, che rimarrà in carica dal 1930 al 1944, riuscirà a conservare il prestigio della banca a livello internazionale: difendendone l'indipendenza dagli attacchi del governo fascista, contribuendo a mantenerla al centro delle operazioni economico-finanziarie, coltivando al suo interno un gruppo di esperti e di specialisti che diventano punto di riferimento per la cultura economica, finanziaria e creditizia a livello internazionale.
Nel secondo dopoguerra, dalla metà del 1946 alla metà del 1947, l'inflazione minaccia di spazzare via la lira. Tocca a Luigi Einaudi (Governatore dal 1945 al 1948) provvedere alla salvezza della lira. Il progetto ha successo, ma Einaudi esce dalla prova subendo le critiche di chi gli contestava di avere sacrificato l'economia produttiva sull'altare della lira.
Gli anni dal 1947 al 1960 sono gli anni della stabilità monetaria. È questo, infatti il credo del nuovo Governatore, Donato Menichella: stabilità monetaria come premessa per lo sviluppo economico e condizione per la liberalizzazione del commercio con l'estero. Stabilità a cui fa da supporto una politica economica orientata alla separazione fra banca e impresa industriale, alla promozione di una molteplicità di centri indipendenti di erogazione del credito, alla difesa delle funzioni delle banche locali. Guido Carli sostituisce Menichella dal 1960 al 1975. Agli anni del boom economico seguono gli anni della contestazione e della crisi del sistema monetario internazionale. Nixon nel '71 aveva sganciato il dollaro dalla convertibilità con l'oro: è la fine degli accordi di Betton Woods del '44. Sono anche gli anni dello scandalo Sindona, banchiere legato al Vaticano, sulla cui vicenda gravano ancora pesanti sospetti. Paolo Baffi, Governatore dal 1975 al 1979, eredita una situazione pesante. Il terrorismo politico mira al cuore dello Stato. Aumenta il deficit statale. L'inflazione raggiunge e supera abbondantemente le due cifre. La "scala mobile", con la quale i sindacati avevano creduto di porre in salvo i salari, fa aumentare il bilancio, che si avvolge su se stesso come in una spirale. C'è aria di fallimento dello Stato e i capitalisti italiani preferiscono portare all'estero i loro capitali. Le banche si indeboliscono, le imprese trovano difficoltà sempre maggiori, quelle che riescono a galleggiare sono fortemente influenzate dal potere politico. È in questo contesto che nasce lo scandalo dei "palazzinari": Baffi e il suo vice Mario Sarcinelli sono indagati per un preteso abuso di potere in un'operazione dell'Imi (Immobiliare Milano). Risulteranno ambedue estranei alle accuse ma lo scandalo è enorme e Baffi lascia la guida della Banca d'Italia. Gli anni '80 e '90 sono quelli della costruzione dell'Europa e dell'euro e Governatore della Banca d'Italia è Carlo Azeglio Ciampi (1979-1993). Arriviamo così all'ultimo Governatore di questa fase gloriosa della Banca d'Italia, Antonio Fazio, artefice con Ciampi e Prodi della entrata dell'Italia nei paesi dell'euro.
Messo al sicuro con l'euro il valore della moneta, dettate le condizioni su debito pubblico e inflazione, creati gli strumenti di consultazione e decisione, la Banca Centrale Europea ha ridimensionato i poteri della delle Banche Centrali Nazionali.
Chiuso così un capitolo di storia, se ne apre un altro tutto da verificare.

 

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