Pubblicato su politicadomani Num 54 - Gennaio 2006

Anomalie di un paese umiliato
Crisi dei trasporti: fatti e accuse
Situazione di emergenza sulle linee regionali e locali più frequentate

di Eryka David

Un paese che continua ad essere umiliato da tangentopoli di varia natura e origine. Un paese in cui la costruzione di inutili opere maestose, quali la tav, è decisa in maniera molto poco democratica. Un paese che continua a programmare cantieri aperti a tempo indeterminato (attualmente sono più i cantieri aperti che i giovani al lavoro). Questa è l'Italia.
Inutile, perché ripetitivo, parlare dei disagi che la gente continua a sopportare quotidianamente. Di fronte ai disastri abbiamo ancora la forza di scandalizzarci. Troppo spesso però ci basta accusare il primo capro espiatorio, senza pretendere chiarezza e verità, e ci basta la strumentalizzazione che se ne fa.
Il nostro è tra i paesi con le peggiori condizioni di infrastrutture di trasporto d'Europa, a partire dalle strade e autostrade - a pagamento e no - in base al reddito medio delle regioni che attraversano. Gravissimo, poi, è lo stato della manutenzione e della sicurezza delle linee ferroviarie più frequentate, quelle regionali e locali. L'incidente di Roccasecca (FR), solo l'ultimo di una lunga serie, non dovrebbe essere così facilmente messo in archivio e dimenticato.
I fatti.
Il 20 dicembre scorso, un treno regionale partito dalla stazione di Roma Termini e diretto a Campobasso, intorno alle 15:30 ha tamponato un altro convoglio fermo nella stazione di Roccasecca, vicino a Frosinone.
L'urto provoca il ferimento di almeno 70 persone e due morti. Dieci passeggeri sono ad oggi in condizioni gravi. I macchinisti dei due treni sono rimasti miracolosamente illesi.
Le accuse.
Dalle prime indagini sembra che l'incidente sia avvenuto perché il macchinista del Roma-Campobasso non avrebbe rispettato addirittura due segnali di stop. Ma entrambi i ferrovieri hanno sostenuto che la linea era libera e che non vi era alcun segnale di divieto. Solo quando si sono resi conto che il binario due era occupato, allora hanno azionato i freni ma era troppo tardi. Sicuramente la scatola nera offrirà più certezze. Perde di consistenza, dopo la notizia di un intervento sui binari degli "operai fs " nella mattinata dello stesso giorno della tragedia, la voce secondo la quale lo scontro sarebbe stato la conseguenza del cattivo funzionamento di uno scambio dei binari all'ingresso della stazione. Quindi, disastro colposo: è questo il reato ipotizzato dalla procura della Repubblica di Cassino.
Le aggravanti.
Quasi la metà della rete ferroviaria è sprovvista di moderni sistemi automatizzati per le frenate d'emergenza. A volte i meccanismi - nei tratti in cui sono installati, per circa 4.683 km di binari, ci si arrangia con il cosiddetto blocco automatico a correnti codificate, un vecchio sistema di segnalazione del pericolo che richiede però la presenza a bordo del treno di un apposito ripetitore -, non possono entrare in funzione proprio perché a bordo manca l'apparecchiatura in grado di captarne il segnale, come, ad esempio, è stato il caso del treno Roma-Campobasso.
Quando va male c'è l'incidente, quando va malissimo la tragedia.

 

Homepage

 

   
Num 54 Gennaio 2006 | politicadomani.it