Pubblicato su politicadomani Num 54 - Gennaio 2006

Gli azionisti della BI

 

La Banca d'Italia è un "istituto di diritto pubblico" con una struttura di società per azioni i cui soci sono Casse di risparmio, Istituti di credito di diritto pubblico e Banche di interesse nazionale, Società per azioni esercenti attività bancaria, Istituti di previdenza e di assicurazione (art.3 dello Statuto).
Struttura anomala quella della Banca d'Italia, figlia dei tempi in cui fu fondata, nei quali le banche erano quasi tutte pubbliche. Ora, invece, gran parte di ciò che era pubblico è stato privatizzato. Vero è che all'art. 3 dello Statuto si legge che deve essere assicurata la presenza di una maggioranza di istituti pubblici oppure di società la cui maggioranza di azioni con diritto di voto sia posseduta da enti pubblici. Ma qualche perplessità rimane.
A questa anomalia formale se ne aggiunge un'altra ben più sostanziale: spettano alla Banca d'Italia fra le altre funzioni anche quella di controllo e di vigilanza sugli altri istituti di credito e, quindi, anche di quelli che, con i loro rappresentanti, siedono nell'Assemblea oppure fanno parte del Consiglio Superiore che queste funzioni debbono esercitare. Come a dire che i controllori controllano gli istituti dai quali essi stessi dipendono.
Altra anomalia. Il capitale sociale della Banca d'Italia è formato da 300.000 quote del valore di 0,52 euro - per un capitale sociale pari a 156.000 euro - divise fra 70 istituti di credito, 64 dei quali con diritto di voto, per un totale di 665 voti.
I più importanti azionisti della Banca d'Italia sono: Banca Intesa (22%; 50 voti), UniCredito Italiano (11%; 50 voti), Sanpaolo IMI (8,3%; 50 voti), Banco di Sicilia (6,3%; 42 voti), Assicurazioni Generali (6,3%; 42 voti), Cassa di Risparmio di Bologna (6,2%; 41 voti), INPS (5%; 34 voti), Capitalia (4,8%; 32 voti), Banca Carige (4%: 27 voti), Banca Nazionale del Lavoro (2,8%; 21 voti), Banca Monte dei Paschi di Siena (2,5%; 19 voti), Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli (2,1%; 16 voti), Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza (2%; 16 voti).
I dati sono tratti dall'ultima Relazione di bilancio (maggio 2005).
Considerata la (relativa) facilità con cui si diventa soci della Banca d'Italia, per capirne di più occorrerebbe approfondire come si è giunti all'attuale assetto societario e come sono avvenute le scelte.

Il Consiglio superiore
Fanno parte del Consiglio superiore della Banca d'Italia il Governatore, il direttore generale, due vice direttori e 13 consiglieri. I membri del Consiglio superiore durano in carica 5 anni e sono rieleggibili.
Il Governatore sceglie il direttore generale e i due vicedirettori. I consiglieri sono invece eletti nelle sedi locali della BI. La Banca d'Italia opera infatti in forma decentrata: ci sono sedi ad Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Livorno, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste e Venezia e succursali e agenzie in tutti i capoluoghi di provincia. Nelle sedi della BI sedi vengono scelti i 13 membri del Consiglio superiore, uno per ogni sede (Firenze e Livorno eleggono un solo consigliere).
Gli attuali membri del Consiglio superiore sono:
- Stefano Possati (Presidente Marposs), Bologna
- Niccolò Scavone (Ingegnere), Palermo
- Giordani Zucchi (Industriale Tessile), Milano
- Paolo De Feo (Imprenditore Ipm Group), Napoli
- Paolo Emilio Ferreri (Avvocato), Torino
- Paolo Blasi (Docente di Fisica), Firenze
- Giampaolo De Ferra (Avvocato), Trieste
- Paolo Laterza (Editore), Bari
- Rinaldo Marsano (Imprenditore), Genova
- Cesare Mirabelli (Presidente emerito Corte Costituzionale), Roma
- Giovanni Montanari (Armatore), Ancona
- Gavino Pirri (Tributarista), Cagliari
- Ignazio Musu (Docente di Economia Politica), Venezia

 

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