Pubblicato su Politica Domani Num 53 - Dicembre 2005

HAARP
Padroni dell'atmosfera
L'arma geofisica che spara verso il cielo onde elettromagnetiche ad altissima energia è in grado di generare cataclismi sulla terra

di D. S.

Nel febbraio 1998, in risposta a un rapporto della parlamentare europea Maj Britt Theorin, il Comitato per gli Affari Esteri, la Sicurezza e la Difesa dell'Unione Europea ha tenuto audizioni pubbliche a Bruxelles sul programma HAARP. Risultato: il Comitato comunica al Parlamento Europeo quanto segue: "...In virtù del suo esteso impatto sull'ambiente (il Comitato) considera HAARP un problema globale e richiede che le sue implicazioni legali, ecologiche ed etiche siano esaminate da una istituzione internazionale indipendente; il Comitato esprime rammarico per il reiterato rifiuto dell'Amministrazione degli Stati Uniti di fornire pubblicamente informazioni sui rischi pubblici ed ambientali del programma HAARP...".
La richiesta del Comitato di definire un Protocollo Verde sugli "impatti ambientali delle attività militari" è stata lasciata cadere nel vuoto con la motivazione che il Parlamento Europeo manca della necessaria giurisdizione per indagare sui "rapporti tra ambiente e difesa".
"Quelle antenne sono forse il prototipo di un'arma "geofisica" americana, capace di condizionare il clima di interi continenti alterando con microonde la temperatura o l'umidità?" Chiede il Comitato. Le onde elettromagnetiche trasmesse dalle potenti antenne rimbalzerebbero indietro sulla terra penetrando qualsiasi cosa vivente e/o inerte.
HAARP utilizza livelli di energia elevatissimi, mai usati finora, che provocherebbero modificazioni dell'atmosfera a livello molecolare, con conseguenti cambiamenti climatici. Non solo. A causa della loro intensità e penetrazione, le onde riflesse sulla superficie terrestre sarebbero in grado di influenzare i neuroni del tessuto cerebrale arrivando così anche a manipolare e disgregare i processi mentali umani.
Secondo alcuni scienziati l'utilizzo improprio e sconsiderato di tale energia potrebbe avere conseguenze cataclismatiche. Nessuno infatti è in grado di prevedere come la terra, che altro non è che un organismo biomagnetico, potrebbe reagire a questo eccesso di radiazioni.
Il deputato ucraino Yuri Solomatin (Pravda, 15 gennaio 2003) aveva dato credito al sospetto che i disastri naturali sempre più numerosi degli ultimi anni siano da imputare ai sempre più frequenti test del sistema HAARP.
In Europa, specie in Germania, le inondazioni degli ultimi anni sono sembrate troppo disastrose. Due giornalisti tedeschi, Grazyna Fosar e Franz Bludorf, hanno ipotizzato (Raum und Zeif , n. 120) che i cicloni e gli allagamenti che hanno piegato l'Europa Centrale possano essere legati all'HAARP.
La Russia aveva dato l'allarme quasi un anno prima. L'agenzia Interfax dell'8 agosto 2002, parla di ben 90 parlamentari della Duma di Mosca che avevano firmato un appello per l'ONU in cui si chiedeva la messa al bando di questi esperimenti elettromagnetici. Un mese più tardi i deputati russi a favore dell'appello erano saliti a 220. Un rapporto della Duma accusava esplicitamente l'America. Parole schiette e scomode: "Sotto il programma di Gokona gli USA stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto qualitativo è comparabile al passaggio dalle armi convenzionali a quelle nucleari".
Nel 1976 l'Enciclopedia Militare Sovietica denunciava il rischio che gli Stati Uniti, per via elettromagnetica o per via astronautica, potessero modificare il clima dell'Eurasia lacerando lo strato di ozono sopra l'URSS. L'Unione Sovietica si accordò così con gli USA perché fosse proibito l'uso di sistemi capaci di provocare cambiamenti climatici ambientali. Nell'ONU il divieto fu ribadito con la convenzione ENMOD (Environmental Modifications), entrata in vigore il 5 ottobre 1978.
Pochi anni dopo, negli Usa, Bernard Eastlund - considerato il padre dell'HAARP - ideava un sistema volto a controllare i fenomeni meteo. Brevettato l'11 agosto 1897 come "Metodo e apparato per l'alterazione di una regione dell'atmosfera, della ionosfera o della magnetosfera".
Gli Stati Uniti non aderirebbero quindi al Protocollo di Kyoto perché a conoscenza della vera origine del riscaldamento terrestre: l'HAARP.
Una nuova pagina di storia sta saldamente nelle mani forti degli scienziati di guerra.
Inquietante la difformità tra le comunicazioni ufficiali e ufficiose e le correlazioni, le ovvietà, i paradossi, la pena tutta umana dell'interpretare la storia, i racconti, i documenti.

 

L'arma HAARP

Progetto HAARP : "High frequency active auroral research program" (programma di ricerca attiva aurorale con alta frequenza).
Il programma HAARP, attivo dal 1993, di proprietà statunitense ma situato in terra polare artica, ha portato alla costruzione fino ad oggi di un sistema di 180 antenne (piloni d'alluminio), alte 23 metri, capaci di trasmettere, con l'obiettivo ufficiale di migliorare le comunicazioni militari, un "raggio" d'energia ad alta frequenza nella ionosfera, quella parte cioè di regione atmosferica che inizia sui 50 km d'altitudine e termina intorno agli 800 km. L'alta frequenza energetica prodotta viene quindi veicolata in una zona dove è stata istallata un'antenna ricevente.
L'installazione principale del progetto si trova a Gakona, in Alaska, per la sua vicinanza al polo nord, alla zona cioè di maggiore concentrazione delle linee elettromagnetiche del pianeta. Oltre a questa sede, di proprietà esclusivamente statunitense, ci sono installazioni simili, dislocate in varie parti del pianeta e di proprietà anche di altri stati, rappresentati in un contesto associativo di difficile lettura: ad Arecibo in Porto Rico, a Fairbanks in Alaska, a Tromso in Norvegia, in Australia ed a Steeplebush in Inghilterra.
Ma questi progetti HAARP paralleli, a detta degli esperti, non sono paragonabili per efficienza e potenziale alla capacità degli HAARP statunitensi, specie quello di Gakona.

 

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