Pubblicato su Politica Domani Num 53 - Dicembre 2005

Eurispes e Telefono Azzurro
Essere bambini oggi

di M.M.

È stato presentato lo scorso 18 novembre a Roma l'ultimo Rapporto Nazionale sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza (7-11 anni e 12-19 anni). Si tratta del 6° Rapporto dell'Eurispes, condotto insieme a Telefono Azzurro, che si occupa della tutela dell'infanzia e dell'adolescenza e della prevenzione degli abusi.
Hanno partecipato alla rilevazione 52 scuole e 4514 fra bambini e adolescenti da tutte le regioni italiane (con una prevalenza di istituti superiori del Veneto, in tutto nove su una media di uno o due nelle altre regioni).
La rilevazione ha lo scopo di fare l'identikit del bambino e dell'adolescente per aiutare il legislatore, le istituzioni e la famiglia. I questionari sottoposti ai bambini sono stati formulati allo scopo di analizzare il rapporto del bambino con le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TV, internet, cellulari); il tempo libero; le sue sicurezze e le sue paure; i rapporti interpersonali (con genitori, amici, immigrati); la sua reazione a situazioni di emergenza. Le schede compilate dagli adolescenti, oltre alle tematiche già viste per i bambini, hanno inteso rilevare tendenze e mode giovanili e i comportamenti a rischio (alcool, droghe e rapporti sessuali).

L'identikit del bambino
Ancora troppa televisione. Un preoccupante 7,6% guarda la tv da 3 a 5 ore al giorno, e l'8,4% oltre 5 ore al giorno: quasi un quinto dei bambini intervistati (16 bambini su cento) sono vittime di un vero e proprio lavaggio del cervello. Più i maschi delle femmine. Più nelle isole (25,9%) e nel Nord Ovest (19,7%), e meno nel Sud (12,7%).
Quasi tutti usano il computer (82,1%). Più le femmine però (83,3%) dei maschi (81,6%). Quasi la metà usano internet (46,8%) e hanno un cellulare proprio (50,1%).
Sono buoni lettori di libri (55,2%). I libri sono il mezzo di comunicazione preferito per il 20,8%, un ottimo secondo posto dietro la Tv, scelta dal 39,2%.
Amano viaggiare. Il 34,8% è già stato all'estero.
Genitori (36,6%) e amici (18,9%) sono i principali punti di riferimento per i bambini. Ma ci sono troppi bambini che si sentono soli (47,4%), incompresi (26,5%), incapaci (24,7%), persino diversi dagli altri (28,2%).
Nei confronti dei piccoli mendicanti che chiedono l'elemosina per strada i bambini provano un misto di dispiacere (57,3%) e di tenerezza (20,5%). Ritengono che i piccoli che commettono reati sono inconsapevoli di quello che fanno (37,7%), oppure che sono stati sfortunati (11,8%). Il 25,8% ritiene che sono cattivi.
Generosi, ma solo fino a un certo punto, con gli immigrati. Il 52,8% ritiene che dovrebbero essere accolti e avere gli stessi diritti degli italiani. Ma c'è un 13,8% che ritiene che debbano essere accolti solo se utili al nostro Paese e un 9,9% che dice che dovrebbero essere respinti.
Molti bambini sono stati vittime di episodi di bullismo: minacce (20,2%), furti di oggetti o cibo (12,6%) e persino percosse ripetute (12,1%). Gli episodi si verificano specialmente a scuola (32,3%) o per strada (27,3%). I bambini ritengono che i ragazzi che fanno i bulli sono prepotenti (33,9%), maleducati (21,0%) e immaturi (19,2%). Solo pochi dicono che sono più coraggiosi degli altri (2,6%) o cattivi (9,3%). Sono comunque pronti ad adottare attive strategie in difesa dei più deboli (78,9%).
I bambini conoscono il significato di emergenza (88,5%). Sono consapevoli di essere stati in pericolo il 51,2%. Molto di più nel Nord Ovest (63,6%) che nelle isole (39,5%). Nell'emergenza la reazione più comune è la paura (60,1%); quello che fa più paura è trovarsi da soli (42,1%); l'aiuto più richiesto è prima quello dei genitori (64,4%), e poi, al secondo posto, c'è la telefonata ai numeri di emergenza (18,5%).

 

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