Pubblicato su Politica Domani Num 53 - Dicembre 2005

Acqua e servizi

 

L'aumento delle tariffe
I prezzi dell'acqua in Italia sono ancora fra i più bassi in Europa. Tuttavia, sono destinati a crescere. Gli aumenti peseranno sui più poveri, e, rispetto agli altri Paesi europei, saranno perfino insostenibili per le famiglie più numerose.
Nella Relazione al Parlamento sullo stato dei servizi idrici in Italia del Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche, 22/07/2004, si legge:
"La sostenibilità della spesa per servizi idrici calcolata sul reddito medio pro-capite peggiora rispetto a quella delle gestioni preesistenti. ... Se si guarda la dinamica delle tariffe nel tempo, e si tiene quindi conto degli investimenti previsti dai Piani d'ambito, che devono finanziare la sostenibilità, pur peggiorando, si rimane ancora entro i valori dell'OECD.
I valori più elevati di incidenza, e quindi i valori peggiori della sostenibilità, si ottengono per le famiglie con redditi al di sotto della soglia di povertà relativa e a quelli sotto la soglia di povertà assoluta.
Solo quando si guarda alla numerosità delle famiglie le cose si fanno più preoccupanti. Le famiglie al di sotto della povertà relativa e della povertà assoluta, che rappresentano rispettivamente 7.948.000 (il 13,9% della popolazione) e 2.937.000 (il 5,1% della popolazione) persone, vedono la sostenibilità peggiorare in proporzione alla propria composizione fino a valori allarmanti e tali da far supporre fenomeni di disagio quali l'autolimitazione del consumo e l'indebitamento.
Sarebbe sufficiente applicare un'articolazione tariffaria con fasce di consumo per componenti il nucleo familiare, per vedere la sostenibilità di queste famiglie dai redditi più bassi, scendere a livelli analoghi a quelli dell'OECD."
Un commento. Un'adeguata politica di sostegno alle famiglie viene soprattutto da questo tipo di decisioni, non dalla regalia di 1.000 euro a pioggia per ogni neonato. Ma occorrerebbe mettere Comuni e Regioni in grado di promuovere leggi simili, piuttosto che tagliare loro i finanziamenti.

... e le privatizzazioni
Vandana Shiva (fisica, ambientalista e scrittrice indiana) scrive sull'acqua:
L'unica politica idrica prudente e di lungo termine è riconoscere i limiti della natura, vivere all'interno del ciclo dell'acqua e garantire ad ogni indiano il suo diritto fondamentale all'acqua. La privatizzazione non è una soluzione alla nostra crisi idrica. La conservazione e i diritti delle comunità possono contribuire a superare la scarsità cui ci troviamo a far fronte sia nelle aree rurali che in quelle urbane.
L'acqua è un bene comune, un bene pubblico. La privatizzazione è la chiusura di questo bene comune. La privatizzazione dell'acqua aggrava la crisi idrica e premia lo spreco dei benestanti, non la conservazione da parte delle comunità parsimoniose con le loro risorse.
L'uso sostenibile ed equo richiede la democrazia dell'acqua, non la privatizzazione

 

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