Pubblicato su Politica Domani Num 50/51 - Set/Ott 2005

Il Trattato di non proliferazione nucleare
“L’ora della verità nel Paese delle bugie”

 

Il TNP è stato sottoscritto il 1 luglio 1968 ed è entrato in vigore il 5 marzo 1970. Il Trattato ha lo scopo di prevenire la diffusione degli armamenti nucleari, promuovere l'uso pacifico dell'energia nucleare con l'obiettivo di raggiungere il completo disarmo nucleare.
Vi aderiscono, ad oggi, 189 Paesi.
Il TNP stabilisce che gli stati firmatari non-nucleari (che cioè non dispongono di armamenti nucleari) non possono né ricevere né fabbricare armi nucleari, né possono procurarsi tecnologie e materiale utilizzabile per la loro costruzione. Esso proibisce inoltre agli stati nucleari che lo hanno firmato di cedere a stati non-nucleari, armi nucleari e tecnologie o materiali utili alla costruzione di queste armi. Infine, il trattato prevede che il trasferimento di materiale e tecnologie nucleari, da utilizzarsi per scopi pacifici, deve avvenire sotto lo stretto controllo dalla IAEA (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica).
Gli stati nucleari che aderiscono al trattato sono cinque: Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina. I primi tre sono membri del TNP dall'inizio, gli ultimi due hanno aderito al TNP nel 1992.
Bielorussia, Kazakistan e Ucraina hanno aderito al trattato come stati non nucleari anche se sul loro territorio sono presenti provvisoriamente armi nucleari strategiche dell'ex-URSS. Secondo il trattato i tre stati dovranno restituire alla Russia le armi nucleari in un periodo limitato di tempo.
Non aderiscono al TNP: lo Stato di Israele, che dopo l'entrata in vigore del trattato si è dotato di una forza nucleare formata da un consistente numero di testate; l'India, anch'essa dotata di armamenti nucleari; il Pakistan, che probabilmente possiede armi nucleari; e Cuba.
Algeria, Iraq, Iran e Corea del Nord - pur essendo firmatari - sono stati sospettati a vario titolo di svolgere attività connesse a progetti nucleari. L'Iraq, però, è l'unico caso in cui attività contrarie al trattato di non-proliferazione sono state oggetto di specifiche azioni militari. Anche il Sud Africa e il Brasile avevano iniziato a costruire armamenti nucleari ma poi vi hanno rinunciato.
Il TNP vive un momento di profonda crisi.
La Corea del Nord e l'Iran hanno minacciato più volte di ritirarsi dal trattato. Oltre a voler consolidare in questo modo la loro forza, si sentono minacciati dagli Stati Uniti i quali continuano a incrementare i loro arsenali nucleari con armi sempre più sofisticate.
Alcuni ritengono che il TNP abbia fallito il suo scopo. Esso doveva impedire la diffusione degli armamenti nucleari in vista di un disarmo completo. Anche le armi nucleari si stanno evolvendo e i vecchi parametri non sono più adeguati. Il TNP andrebbe quindi rivisto e modificato. Ma gli incontri fatti a questo proposito si sono tutti risolti in un nulla di fatto.

 

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