Pubblicato su Politica Domani Num 50/51 - Set/Ott 2005

Enti locali
Il peso della finanziaria
Impatto del DPEF sui comuni. Le previsioni dell'Eurispes

di M.M.

L'Osservatorio Eurispes* sul federalismo ha incrociato i dati dei comuni con le previsioni di (non) spesa della Finanziaria 2006 (DPEF, Documento di Programmazione Economica e Finanziaria) per capire, e chiarire, almeno un paio di cose: in che modo i tagli della manovra economica verranno ad incidere sui bilanci delle amministrazioni locali e quali strategie si renderanno necessarie per continuare a garantire e/o a migliorare i servizi di welfare ai cittadini.
"Le autonomie locali dovranno dimostrare di essere in grado di gestire il finanziamento delle proprie politiche sociali altrimenti si rischia di alimentare un welfare locale a due velocità." Afferma Gian Maria Fara, Presidente dell'Eurispes.
L'istituto di ricerca individua due strategie possibili: il risparmio forzato e l'inasprimento tributario. Ridurre, cioè, le spese e aumentare le tasse.
I tagli della finanziaria ai comuni ammontano a 1.400 milioni di euro, pari al 6,7% delle spese correnti dei comuni delle regioni a statuto ordinario. Il maggior "risparmio forzato" è concentrato al Nord, 673 milioni di euro, seguito dal Centro, 362 milioni di euro, e dal Sud, 335 milioni di euro.
Per quanto riguarda l'inasprimento tributario l'istituto nota come nelle regioni del Nord le spese di welfare sono maggiori nei comuni dove sono più grandi sia l'autonomia tributaria, sia la pressione fiscale. Esiste cioè nei comuni del nord una consolidata tendenza a considerare le spese di welfare un servizio che il cittadino deve pagare. Non è così per le amministrazioni del Centro e del Sud.
I comuni del Mezzogiorno e del Centro dovranno aumentare le entrate tributarie rispettivamente dell'8,6% e del 6,5%. E il Molise e la Calabria sono le situazioni più a rischio inasprimento. Qui l'aumento delle tasse dovrebbe superare il 10%.
È compito del governo centrale che le tasse siano correttamente distribuite fra i cittadini (paga di più chi guadagna di più ed è più ricco), per assicurare un livello omogeneo di welfare su tutto il territorio nazionale. Sta invece ai governi locali essere efficaci ed efficienti, puntare su nuove forme di finanziamento, coinvolgere la cittadinanza e le imprese sociali, concentrare gli sforzi istituzionali sulla lotta all'evasione ed essere più incisivi nella raccolta dei tributi. "Senza tale salto di qualità - conclude l'Eurispes - la distanza fra un Nord che riesce a recuperare più tasse e fornire più servizi e un Sud che riscuote di meno e fornisce di meno sarà destinata ad aumentare creando un pericoloso welfare a due velocità."

* Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali

 

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