Pubblicato su Politica Domani Num 50/51 - Set/Ott 2005

Notizie Economiche

 

Declino americano
"La scelta cinese di ridurre le riserve valutarie in dollari, privilegiando lo yuan e l'euro, è il segnale simbolico della fine della centralità egemonica dell'impero a stelle e strisce." Lo scrive Gad Lerner su Nigrizia (01/09/2005).
Il bravo giornalista Rai, conduttore e protagonista di tante belle serate su la Sette con L'infedele, ed ora in coppia con Giuliano Ferrara, sempre sullo stesso canale tv con Otto e mezzo, fa una scommessa: "Scommetterei che gli storici dei secoli futuri citeranno l'estate del 2005 per un fatto che sulle prime pagine dei nostri giornali è transitato solo di sfuggita, sommerso dal clima di guerra in cui, di malavoglia, siamo stati gettati: la decisione del governo cinese di ridurre le sue riserve valutarie in dollari statunitensi, potenziando il ruolo dello yuan e dando maggiore spazio alla nostra moneta unica europea." È un "passaggio epocale" che una volta sarebbe sembrato un'utopia. Oggi però - spiega - "a Pechino hanno calcolato che conviene". Gli Stati Uniti si sono mostrati incapaci di garantire una protezione mondiale, come è accaduto in passato, e quindi è meglio saper fare da sé. Se anche altri paesi dell'Opec seguiranno l'esempio della Cina, nella nuova capitale del XXI secolo, che non sarà Washington, dice Lerner, "è improbabile che i nostri figli possano farci shopping in dollari".

Microcredito in Italia
Secondo una recente ricerca realizzata dall'Associazione Finanza Etica e da Lunaria, negli ultimi quattro anni sono stati erogati in Italia circa 550 mila euro in microfinanziamenti e sono stati raggiunti circa 330 beneficiari.
L'Italia rappresenta poco più del 20% dei programmi di microfinanza attivati in Europa e nei paesi in transizione, e, in termini di beneficiari, sono italiani appena l'1% dei beneficiari raggiunti dalla totalità dei programmi di microfinanza europei.
Dai dati raccolti dalla ricerca emerge un'enorme diversità di interpretazione di microprestiti: si va da un minimo di 2 mila euro fino a prestiti per importi pari a 20 mila euro. L'importo del prestito varia in base al tipo di imprese finanziate (a seconda che si tratti di imprese individuali piuttosto che di imprese collettive) oppure in base al tipo di disagio sociale ed economico a cui il progetto fa riferimento. La durata del prestito erogato è tra i 3 e i 5 anni con rate mensili di restituzione, che comprendono sia il capitale che l'interesse (qualora ci sia). In genere il tasso di perdita, ovvero la mancata restituzione del prestito, è molto basso e si aggira intorno al 2%.
I progetti di microcredito sono soprattutto concentrati nel centro-nord Italia, questo principalmente perché proprio in quell'area del paese la finanza etica ha sviluppato una lunga esperienza e risulta essere maggiormente radicata: le prime esperienze risalgono alla fine degli anni '70.

Il microcredito, "inventato" da Mohammed Yunus, è uno strumento di sviluppo locale che prevede la concessione di prestiti ai soggetti che hanno difficoltà ad accedere al finanziamento tradizionale delle banche. Si differenzia dal credito tradizionale sia per la dimensione delle operazioni in cui si realizza sia per il tipo di investimenti ed iniziative che sostiene. L'obiettivo originario e principale di questo strumento finanziario è quello di superare i limiti all'erogazione di servizi finanziari posti dalle condizioni di povertà in cui vivono ampie fasce della popolazione dei paesi in via di sviluppo.

[fonte: Equonomia]

 

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