Pubblicato su Politica Domani Num 50/51 - Set/Ott 2005

Tra letteratura e cinema
Il culto di Diana
Dal romanzo di Eliot al film di Coppola, attraverso il rituale della successione sacerdotale fra gli addetti al culto di Diana

di A.F.

La suggestione che evocano i luoghi attorno al lago di Nemi e la peculiarità della figura di sacerdote-guerriero addetto al culto di Diana hanno spesso suscitato l'interesse di studiosi ed appassionati di storia e di religione. Merita di essere sottolineato il fascino che evocò nel corso dei secoli il particolare rituale di successione sacerdotale qui praticato, quasi un rito di morte e rigenerazione che, per taluni aspetti, sembrava trovare punti di contatto con la passione e la resurrezione di Cristo. Da qui gli studi del Frazer, autore del saggio Il ramo d'oro, forse la prima testimonianza di studio della moderna antropologia culturale comparata, e di Jessie Weston. Quest'ultima poneva più esplicitamente in relazione tali leggende dell'età classica con la tradizione cristiano medievale del Graal, e, con le sue ricerche, influenzò profondamente T. S. Eliot nella composizione della Terra desolata, una fra le più significative produzioni poetiche del XX secolo.
Infine il cinema. Apocalipse now è una riambientazione vietnamita del romanzo di Conrad Cuore di Tenebre, in cui si narrano le avventure del protagonista alla ricerca, lungo il fiume Congo, di un misterioso personaggio, Kurtz, responsabile, nella realtà coloniale di fine 800, di una stazione commerciale. Il film, nonostante i diretti riferimenti al romanzo di Conrad, risente pesantemente anche dell'influsso della poetica di Eliot e degli studi del Frazer e della Weston. Non a caso sul comodino del protagonista, Kurtz, divenuto, nella nuova collocazione geografica e cronologica, un colonnello disertore già eroe dell'Esercito americano, magistralmente interpretato da Marlon Brando, ci sono proprio i libri From ritual to romance della Weston e The golden bough del Frazer. E poesie di Eliot, tratte da The hollow men, Kurtz - protagonista della sua follia e insieme lucido ed inorridito spettatore della sua opera - recita, avvolto nell'oscurità delle tenebre. Infine, al termine del film, c'è proprio un duello, fra Kurtz e Willard, un capitano inviato nella giungla per ucciderlo e porre fine al suo folle comando. Più che un duello è un sacrificio rituale che sembra proprio evocare i combattimenti che si tenevano nei boschi di Nemi. Il duello termina con l'uccisione del vecchio sacerdote guerriero, quasi un dio incarnato, e, nonostante il finale cinematografico dia diverso da quello del romanzo, si conclude con la successione del giovane vincitore alla guida di quella comunità sperduta nella giungla cambogiana. Il duello sacrificale, il viaggio come discesa agli inferi, quasi un'apocalittica odissea attraverso le varie manifestazioni della follia, l'ambiguo rapporto tra il Bene e il Male, sempre condizionato dall'ipocrisia, la tentazione di spingersi oltre i limiti di ciò che è umanamente lecito sono tematiche di eccezionale pregnanza evocativa. Aggiunte poi alla magistrale regia e alla spettacolare messa in scena, rendono Apocalipse now forse il capolavoro di Francis Ford Coppola e sicuramente uno dei più importanti e significativi cult movie della storia del cinema.

 

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