Pubblicato su Politica Domani Num 50/51 - Set/Ott 2005

Contaminazioni
Calcio e altre partite truccate
L'italica passione per il calcio e il vizio tutto nostrano di crederci sempre i più furbi in un mix esplosivo di violenza e potere. E speriamo di sbagliarci

di Mauro Lodadio

Sarebbe bello il nostro calcio senza partite truccate, senza incidenti, senza conflitti d'interesse. Rivedere tutti i gol alla stessa ora, sulla stessa rete televisiva. Partite all'ultimo sangue giocate tutte insieme. Ricominciare daccapo cancellando d'un colpo tutte le ultime leggi all'italiana. Più che desideri sono sogni. E siamo ben lontani dall'esaudirli.
Soprattutto da quando il Ministro dell'Interno ha emanato l'ennesimo decreto privo di efficacia. Il Decreto Pisanu. Ovvero lotta contro la violenza negli stadi. Biglietti nominali, tornelli elettronici e "documenti alla mano". E non è la prima novità estiva in ambito calcistico. Non vedremo più "Novantesimo Minuto". Non che mi dispiaccia privare le mie orecchie delle domande avveniristiche di Varriale e D'Amico, ma cosa direbbero adesso i padri dello sport televisivo nostrano? Siamo riusciti a cancellare l'unica trasmissione per cui valeva la pena di pagare il canone Rai. E l'abbiamo regalata a Mediaset. Partiamo da qui. Ho una teoria in merito.
Bonolis viene "acquistato" da Mediaset. Dall'altra parte la riuscitissima striscia post Tg1 dei "Pacchi" viene affidata a Pupo. Subito dopo parte la scalata alla dirigenza Rai. Entrano Curzi e Petruccioli, ambito Rifondazione-Ds. La tappa successiva si chiama "acquisto diritti in chiaro del campionato di calcio serie A e B". L'egemonia di Murdoch e della sua Sky dilaga. Impossibile tenergli testa. Rimangono i diritti per i programmi stile "Novantesimo Minuto", con un processo sommario alle partite giocate, interviste a caldo agli allenatori di turno, ecc. Si arriva alle buste. Davanti ad un'offerta stramiliardaria di Mediaset (leggi Pier Silvio), la Rai risponde con 100 euro. "Troppi soldi", diranno. "Novantesimo Minuto" viene ribattezzato e viene collocato su Canale5 tra "Buona Domenica" e il telegiornale di Sposini. Il conduttore di turno sarà Paolo Bonolis, il più seguito presentatore attualmente disponibile nel nostro paese. Tutto questo avviene in un anno cruciale. Quello delle elezioni nazionali. Pensate di quanto aumenteranno gli ascolti del telegiornale serale di Canale Cinque. Possiede uno dei traini più potenti che la nostra televisione abbia mai avuto. Chi dice che nel calcio non deve entrare la politica? Penso piuttosto ad una sorta di scambio, con il beneplacito del centro-sinistra. Curzi e Petruccioli in cambio dei diritti calcistici. La Rai ha lasciato il passo a Mediaset. Si è scoperta vetrina del Presidente del Consiglio. Speriamo di sbagliarci.
Adesso parliamo degli amici Pisanu e Carraro. Rispettivamente Ministro dell'Interno e Presidente del Coni. Viene emanata una nuova legge. Quella sulla sicurezza negli stadi. Adesso per entrare in uno stadio e gustarsi una qualsiasi partita bisogna possedere o un abbonamento nominale o un biglietto acquistato secoli prima con su stampato il proprio nome e cognome. All'entrata bisognerà esibire un documento di riconoscimento. Il tutto è controllato da tornelli elettronici capaci di far passare un tifoso alla volta. L'Inghilterra è troppo lontana per cercare di imitarla. Si tratta in realtà di una classica "legge all'italiana".
Cerchiamo di spiegare e facciamo l'esempio dello stadio a noi più vicino, lo Stadio Olimpico di Roma. Ho navigato tra i siti dei tifosi romanisti e laziali e ho trovato questo: "il decreto legge prevede che i proprietari degli stadi predispongano un 'regolamento d'uso' da osservare all'interno degli stessi. In altre parole, visto che il proprietario dello Stadio Olimpico è il C.O.N.I., sarà necessario che Carraro e soci predispongano un regolamento in cui si prevede che ciascuno spettatore debba stare al proprio posto e che il mancato rispetto di ciò comporti l'espulsione dall'impianto. Al momento questo regolamento non c'è, e quindi le sanzioni previste dal decreto legge non possono essere applicate." Tutto verissimo. Inquietante la riflessione finale: "resta da capire in che modo e quando si dovrebbe essere obbligati a rimanere al proprio posto. Da tre ore prima? Da due? Posso andare a salutare un amico? Posso sedermi un attimo accanto a lui in un seggiolino temporaneamente vuoto per raccontargli la mia ultima avventura estiva? Se mi sento male e mi sdraio su due seggiolini mi diffidano e mi fanno la multa?"
Il primo esperimento del Decreto Pisanu è avvenuto sotto gli occhi di tifosi napoletani. Riporto fedelmente le parole di 'Tg Com': "Le nuove norme sui biglietti nominativi introdotte dal decreto Pisanu non smettono di far discutere. Dopo gli incidenti occorsi nei giorni scorsi agli stadi di Napoli e Bergamo, provocati dalle code a cui sono stati costretti i tifosi, anche lunedì sera a Bologna si sono verificati diversi disagi. Nelle prime giornate di campionato, la necessità dei tifosi di fornire le proprie generalità al momento dell'acquisto del biglietto ha portato più che altro a caos e malumori. A Napoli e Bergamo, le code a cui i supporter sono stati costretti hanno provocato incidenti, situazione paradossale se si pensa che il motivo del decreto è proprio evitare episodi del genere durante o a margine delle partite. A Bologna, in occasione dell'anticipo di lunedì sera contro il Pescara, alcuni tifosi sono rimasti in fila ai botteghini addirittura fino alla fine del primo tempo della partita. Quello di cui il mondo del calcio si lamenta è soprattutto la tempistica concessa dal ministro, che ha voluto che le nuove norme fossero introdotte subito nella loro totalità, nonostante molti impianti non fossero ancora pronti a recepirle. Diversi stadi non possono più vendere i biglietti al botteghino, e alcune squadre sono preoccupate che ciò allontani ulteriormente la gente dai campi di gioco, dopo che già nelle ultime stagioni il numero globale di presenze negli stadi italiani è decisamente calato."
Vorranno davvero questo? Allontanare la gente dagli stadi? Se fosse così, invece di diminuire la violenza, l'aumenteranno. Irrimediabilmente.

 

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