Pubblicato su Politica Domani Num 50/51 - Set/Ott 2005

Così lontani, così vicini
Affinità
Dopo Katrina, New Orleans è dietro l'angolo

di Augusto Pallocca

Quando un italiano getta lo sguardo oltreoceano, e riflettendo giunge alla conclusione che gli Stati Uniti sono il paese delle grandi opportunità e libertà, ha un solo modo per difendersi dall'invidia e dal senso di competizione che lo attanagliano: la perentoria e campanilista affermazione della propria cultura.
La cultura millenaria del vecchio continente, le radici, l'arte, la letteratura, Michelangelo e Leonardo, Verdi e Puccini. Tutti gli uomini illustri che mai sono nati e nasceranno negli USA e il cui ricordo, apparentemente, ripaga dell'ignominia di alcuni disservizi e delle carenze amministrative così diffuse nel Bel Paese.
Poi ci si trova ad affrontare New Orleans, l'acqua, le case che distrutte galleggiano nel torbido, l'esercito in strada. La forza della natura a cui non ci si può opporre, ma che non era poi tanto veloce da non poter essere schivata.
È guardando questa città del Sud che sprofonda che un italiano come me si accorge che la cultura e la libertà, o la loro assenza, avvicinano il Mediterraneo all'Atlantico molto più di quanto riescano a dividerli.
New Orleans è così italiana in fondo. Non nell'origine, non nell'architettura, non nella popolazione. Nello spirito. Nella ricchezza e nel calderone culturale che la contraddistingue, nell'ambiguità affascinante dei posti di frontiera dove l'esperienza, la vita e il sentimento di persone diverse si sono mescolate e hanno creato un unicum inimitabile. Nella gioia licenziosa che pervade il Mardi Gras, nell'edonismo etilico del whisky zucchero e menta, nel sottile gusto di illegalità che pervade gli angoli delle strade, i viali illuminati dalle insegne dei locali. Nell'incontro indissolubile tra sacro e profano che è il marchio di fabbrica di una popolarità molto vicina a quella di casa nostra. Altro che città senza cultura, New Orleans, altro che America senza storia.
Ma è soprattutto l'altra faccia della medaglia, sono i problemi che arrivano quando una catastrofe prova così tanto una città così importante, ad essere così italiani. Tanto italiani da far impallidire e rabbrividire anche noi, che nella penisola ci abitiamo e che di libertà e opportunità pensiamo di non saperne niente. Lo stato di polizia inquietante, i neri sciacalli e i bianchi vittime, e alle spalle un paese forse complice, forse solo imprudente. Lo spettro del fallimento del trattato di Kyoto. Puzza di bruciato New Orleans, anche se l'acqua è tanta da disperdere in un sol colpo ceneri e tizzoni. È così vicina, New Orleans, ingenua e col cuore grande come un falegname di Trapani, un barista di Perugia, un operaio di Genova.

 

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