Pubblicato su Politica Domani Num 5 - Maggio 2001

Quale Europa?
LA CARTA DEI DIRITTI E DEI ROVESCI
Tra speranze disattese e prospettive non esaltanti

 

Ne avevamo la sensazione, c'era parso di intuire che la Carta dei diritti dell'Unione "carta" sarebbe rimasta. Non ci pareva davvero un gran passo avanti verso un'Europa unita; confidavamo però che una nuova carta potesse dare maggiore visibilità a quelle elementari libertà che si propone di ribadire.
Dobbiamo registrare che la realtà è peggiore di quanto potessimo immaginare: i diritti enunciati, che appaiono talmente scontati per la nostra cultura da poter essere dati per assunti, diventano opinabili se ledono interessi economici. Sia ben chiaro, non è mia intenzione parlare delle violenze e delle limitazioni alla libertà di movimento subite dai partecipanti alle manifestazioni di Nizza e Napoli che pure sono gravissime, ma in qualche modo comprensibili vista l'incapacità di dare risposte non violente ad un movimento che comprende anche frange estremiste. Ciò di cui mi preme parlare è la sconcertante proposta della Commissione Europea: i lavoratori dei paesi dell'Est avranno la libertà di circolazione all'interno dell'Unione solo dopo sette anni dal momento in cui il loro paese sarà entrato a far parte dell'Ue. Chiari senz'ombra di dubbio i fini di un tale provvedimento: evitare l'invasione di lavoratori nell'occidente ricco. Un po' più oscuri sono gli espedienti che si potranno inventare per attuarlo, se è vero che tutti i cittadini dell'unione hanno gli stessi diritti e che, come dice la carta approvata a Nizza: "Ogni cittadino dell'Unione ha la libertà di cercare lavoro, di lavorare, di stabilirsi o di prestare servizi in qualunque stato membro" (art.15, comma 2). Personalmente sono sicuro che non sarà poi tanto difficile per i nostri "euroburocrati" forzare i deboli cardini del diritto europeo e rendere realtà questa proposta. La proposta della Commissione, assieme alle notizie che giungono sulla fine della "guerra delle banane", con un accordo che in sostanza favorisce l'oligopolio delle multinazionali Usa, mi portano ad una considerazione di portata più ampia e a due domande: quale Europa andiamo costruendo? E soprattutto perché? Se l'Unione ha l'unico scopo di creare una realtà economica a modello degli Usa e ad essi concorrente permettetemi di dichiararmi antieuropeista. Due super potenze che si affrontano conducendo politiche sostanzialmente uguali ed inverse determinano una situazione d'equilibrio instabile. Durante la guerra fredda i due blocchi avevano gli stessi obiettivi (aumento della produzione e conquista di un mercato più ampio) che tentavano di raggiungere con politiche diverse (forse neanche troppo). Il sistema ha retto finché uno delle due politiche non si è dimostrata meno adatta a conseguire quei risultati, frattanto la corsa agli armamenti e la competizione economica hanno giustificato disastri ambientali e il sistematico accantonamento dei diritti umani. Altro sarebbe creare un modello alternativo nei metodi e negli obbiettivi che non sfidi gli Usa sul piano del profitto economico-finanziario, ma su quello del rendimento socio-ambientale, delle libertà realmente fruibili dal cittadino e non solo non vietate dallo stato. Avrò la testa fra le nuvole, ma io non voglio lavorare ad un'Europa che mi garantisca un'occupazione, un buon salario, tanti svaghi a spese dell'ottanta percento degli attuali abitanti della terra e del cento percento di quelli futuri. Quale direzione prenderanno l'Europa ed il Mondo dipende da noi: bisogna saper sfruttare la via della rappresentanza politica, chiedere una seria presa di posizioni a chi si candida ad ogni livello e premiare chi dimostra di saper programmare sul lungo periodo e non chi ci promette tagli alle tasse, vendetta spacciata per sicurezza o ci manda a casa la cartaccia più adatta per il nostro camino. Se sapremo fare questo avremo dei politici all'altezza della situazione. In democrazia un corpo elettorale incapace determina una classe politica incapace.

Giorgio Innocenti

 

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Num 5 Maggio 2001 | politicadomani.it