Pubblicato su Politica Domani Num 48/49 - Giu/Lug 2005

Citgo Petroleum
Braccio di ferro fra Stati Uniti e Venezuela sul controllo dell'azienda

di M. L.

Da quando Chavez si è insediato stabilmente alla guida della nazione venezuelana, gli Stati Uniti d'America hanno cominciato a preoccuparsi. Hanno tentato dapprima di appoggiare il colpo di stato dell'opposizione, poi si sono arresi alla vittoria che ha visto protagonista lo stesso Chavez nel plebiscito del mese dopo. Il petrolio venezuelano, tanto caro a Bush, da troppo tempo ha mete lontane dagli Stati Uniti. Prime fra tutte la Cina, ma soprattutto i paesi dell'America Latina, tra i quali Brasile, Argentina ed Uruguay. Avevamo già parlato nelle colonne del nostro giornale di un obiettivo autarchico. Quello di "sfamare" i paesi del Mercosur e di abbandonare progressivamente gli stati sin qui approvvigionati.
Un episodio abbastanza significativo è accaduto ad una società petrolifera americana. I dirigenti americani della Citgo Petroleum, la grande società di raffinazione e distribuzione di benzina (quarta per fatturato e ricchezza in tutti gli Stati Uniti), controllata dalla Petroleos de Venezuela, teme per il suo futuro. In questi mesi diversi dirigenti ed ex dirigenti della Citgo Petroleum hanno rivelato che Chavez ha sconvolto la cultura aziendale, lasciando la società in un caos infernale. Sul New York Times si legge che "quasi tutti gli alti dirigenti hanno rassegnato le dimissioni nel corso degli ultimi due anni, compreso il direttore finanziario, il presidente del collegio di revisione dei conti e il direttore del marketing."
Cosa sta succedendo? Il Venezuela di Chavez ha in scacco le maggiori raffinerie americane e, vista la crisi economica che si registra da tempo negli Stati Uniti, ha deciso di alzare la voce. Il 17 aprile il ministro del petrolio venezuelano, Rafel Ramirez, ha detto che il governo aveva in programma di vendere due raffinerie della Citgo negli Stati Uniti. Chavez vuole smantellare la filiale americana ed insediare suoi uomini di fiducia nei posti di comando. Così facendo, il presidente venezuelano ha rotto con la tradizione in vigore dal 1990, quando la Petroleos de Venezuela assunse il controllo della Citgo. Piano piano si sta assistendo al progressivo abbandono dei manager americani a capo dell'azienda.
Il New York Times rivela che "le situazioni poco chiare sono legate al nome di Rivero." Quest'ultimo continua ad essere un dipendente della Petroleos de Venezuela e si appresta a diventare uno dei direttori della Citgo. Lo stesso Rivero, 41 anni, sarebbe stato il fautore del fallito colpo di stato del febbraio del 1992 che proiettò Chavez al centro della scena politica venezuelana.

 

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