Pubblicato su Politica Domani Num 47 - Maggio 2005

Diritti riconosciuti
Finalmente
Agli Awà Guajà è stato riconosciuto il diritto di occupare la loro terra. Firmato l'atto di omologazione per oltre 116mila ettari

 

Ci siamo occupati su queste pagine della vicenda degli Awà-Guajà. Forse l'ultimo popolo nomade della foresta pre-amazzonica rimasto in Brasile. Poche centinaia di individui a rischio di totale estinzione, la cui terra si trova in una delle regioni più ricche del Maranhão.
Scrivevamo lo scorso dicembre (Politica Domani n° 42, pag. 13):
"La zona è stata invasa da almeno 20.000 fra garimpeiros (cercatori di minerali preziosi) e minatori, fazendeiros (agricoltori latifondisti) e contadini, imprenditori e allevatori, richiamati dalle opportunità economiche della miniera e della ferrovia. Gente che mentre avanzava faceva piazza pulita davanti a sé, ricacciando gli Indios verso l'interno della foresta, uccidendoli e stravolgendone l'habitat con la distruzione di vaste zone ricche di vegetazione e di fauna, con il taglio indiscriminato di alberi da legname pregiato, con l'appropriazione illegale di vasti territori."
La terra degli Awà-Guajà era stata demarcata a tempo di record (40 giorni), ma attendeva da anni la firma del decreto di omologazione necessario perché fosse realmente possibile per questa popolazione continuare a vivere indisturbata sulla loro terra.
Ora, finalmente, il Presidente Lula ha firmato il decreto di omologazione. Una splendida conquista a favore degli ultimi fra gli ultimi.
La notizia ci è giunta per posta elettronica da padre Claudio Bombieri, missionario laggiù nel Maranhão, che degli Awà-Guajà e degli indios ci aveva parlato in una lunga intervista (P.D. n.42, Dicembre 2004). Eccola così come ci è pervenuta.

"Carissimi amici e amiche,
vi informiamo con immensa soddisfazione che il giorno 19 di aprile, giorno dedicato ai popoli indigeni, in Brasile, il Sr. Presidente della Repubblica del Brasile, Inácio Lula da Silva, ha firmato l'atto di omologazione della terra indigena Awá-Guajá di 116,2 mila ettari, nello stato del Maranhão. Con questo atto, tutte le terre indigene (16 aree) del nostro stato sono omologate.
L'omologazione é l'ultima tappa di un travagliato processo di identificazione, delimitazione e riconoscimento formale-legale di una terra indigena. Ossia, con questo atto, si pone fine a qualsiasi litigio legale e si riconosce che quella terra appartiene unicamente ed esclusivamente agli indios Awá-Guajá.
Questo fatto viene a coronare lo sforzo fatto da voi tutti e da tante altre persone anonime che direttamente o indirettamente hanno fatto pressione, inviato telegrammi e sottoscrizioni ai poteri pubblici.
Sappiamo, tuttavia, che la semplice omologazione anche se importante, non garantisce l'incolumità fisica e territoriale degli indios Awá. Molti interessi sono in gioco. Aspettiamo reazione violente.
Speriamo che questo governo che ha avuto il coraggio di fare questo gesto, abbia il coraggio di ritirare il più presto possibile gli invasori che ancora occupano la terra dei Guajá e offrire meccanismi di controllo e sorveglianza perché altri gruppi economici e approfittatori non invadano il territorio indigeno dei Guajá.
Non possiamo dimenticare in questo momento coloro che durante molti anni hanno dedicato tempo, sforzi e lacrime per vedere quello che noi stiamo vedendo, ma non si trovano piú tra di noi, come é il caso del caro amico e missionario don Carlo Ubbiali instancabile difensore dei Guajá, e deceduto 4 anni fa. A lui dedichiamo questa conquista!
A voi tutti un grazie di cuore e un forte abbraccio. Claudio"

 

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Num 47 Maggio 2005 | politicadomani.it