Pubblicato su Politica Domani Num 47 - Maggio 2005

Al confine fra India e Cina
Dossier Nepal

di M.L.

La situazione sociale
Una condizione di povertà diffusa aggravata da violenze e abusi

In Nepal la violazione dei diritti umani è cosa all'ordine del giorno. Amnesty International ha denunciato più volte la situazione al governo nepalese: centinaia di persone sospettate di far parte del CNP (partito comunista nepalese, maoista) sarebbero scomparse, imprigionate, torturate e uccise. Gli abusi verrebbero perpetrati anche nei confronti di donne e bambini. Il Nepal è uno dei paesi dove le sparizioni delle persone e i processi sommari sono tra i più elevati nel mondo. La stragrande maggioranza dell'elite politica è accusata di corruzione. La corruzione ha dimensioni enormi nel paese. Sia a livello economico, sia a livello amministrativo. La strutturazione sociale, ancora basata sulle caste, assieme ad una organizzazione rigidamente feudale, sono fonte di ostacoli in tutto il paese. Tutto questo frena irrimediabilmente lo sviluppo di una nazione ancora poverissima.
Si possono individuare in Nepal due diverse etnie: quella indoaria e quella tibetoburmese. I primi sono prevalentemente di religione indù ed abitano le pre-colline Himalayane. I secondi popolano l'alto Himalaya, oltre i 4400 metri di altitudine. Qui pascolano e commerciano con il Tibet. I "nepalesi veri", invece, si suddividono in numerose etnie diverse (oltre settanta).
Impegnati per lo più nell'agricoltura, i popoli nepalesi producono verdure, riso, miglio, grano e patate. Pochi i macchinari usati, il lavoro si svolge prevalentemente a mano.
L'Induismo è la religione più praticata. Abbastanza diffuso anche il Lamaismo Nepalese e il Buddismo. Quest'ultimo riceve legittimazione dal vicino Tibet, patria spirituale della filosofia buddista.
Nelle grandi città si sono sviluppati centri commerciali soprattutto per il commercio tra il sub-continente indiano e quello asiatico. L'industria ha poca influenza sull'economia globale del paese. Produce tabacco, cemento, tè raffinato, saponi e vestiario. Gli operai e i dipendenti sono poco organizzati e i sindacati sono solo un'appendice dei partiti politici.
Solo il 15% della popolazioni nepalese accede ad elettricità, il 40% usufruisce delle strade, l'8% all'acqua potabile e meno del 15% ha accesso ai mezzi di comunicazione di massa. Nella regione asiatica, solo il Bangladesh si trova in una situazione peggiore. Il Nepal vive degli aiuti umanitari, ma i risultati sono comunque scadenti. I soldi sembrano essere preda dei partiti politici che governano il paese. Unica vera risorsa è il turismo. Le ultime statistiche però si fanno negative anche in questo campo. Negli ultimi anni si è registrato un calo netto di presenze a causa della guerra civile.

La situazione politica
Contrasti interni e interessi internazionali

L'unica vera colpa del Nepal è di trovarsi al centro dell'Asia. Dove convergono gli interessi dell'Occidente e quelli delle regioni ricche del continente più popoloso al mondo. Impossibile rinunciare ad uno "staterello" confinante con la Cina dal quale controllare, ad esempio, da vicino la nazione con la più alta percentuale di crescita economica. È proprio quello che hanno in programma di fare gli Stati Uniti.
L'amministrazione Bush, nel corso del tempo, ha rinnovato la fiducia al Re Gyanendra. Una fiducia che si è espressa nell'aver rifornito di armi moderne l'esercito nepalese. E nell'avere tenuto corsi di addestramento. È noto che il comunismo viene visto da Bush, moderno dittatore occidentale "di pace", come fumo negli occhi e considerato alla stregua del terrorismo. Sono circa 20 i milioni di dollari che si dice siano stati versati alla monarchia di Gyanendra sotto forma di sovvenzioni militari. Quest'anno, poi, gli aiuti economici provenienti dagli Stati Uniti sono arrivati a ben 40 milioni di dollari. Eppure, tempo fa nella capitale, nell'American Center di Kathmandu, furono proprio gli States a subire un attentato, non rivendicato da nessun gruppo di resistenza.
Il governo al potere è accusato di corruzione e violenze di ogni genere contro chiunque sia sospettato di apartenere al CNP, il partito comunista nepalese, di ispirazione maoista. Questa svolta di irrigidimento e di repressione da parte del governo nei confronti dei maoisti, è stata però accolta con scetticismo da Bush. La ragione è semplice. Kathmandu ha lasciato la strada filo-indiana che da sempre la contraddistingueva. Il governo indiano, in contatto costante con Bush, è stato sempre un forte sostenitore della monarchia nepalese, che ha appoggiato militarmente ed economicamente, osteggiando nello stesso tempo le relazioni fra Cina e Nepal. Gyanendra, rompendo con il passato, ha imboccato ora la via dei rapporti con la Cina e il Pakistan. E con essa ha abbandonato le sirene provenienti dall'Occidente. Il Nepal si è aperto, quindi, alle infiltrazioni economiche e militari della nazione cinese. Unica difficoltà per il governo cinese è la lotta avviata in terreno nepalese al movimento maoista. Ma la Cina ha mostrato di essere più che disposta a chiudere un occhio. Per i soldi si fa proprio di tutto…

Nepal, una scheda

Stretto fra la Cina e l'India, il Nepal si estende per una lunghezza di circa 1000 km (e solo 140 km di larghezza). Su suo territorio ci sono dieci fra le più alte vette montuose del mondo, compreso l'Everest che si innalza per un'altezza di 8.850 metri al confine con la Cina.
Ci sono 27 milioni di abitanti, poverissimi. Il paese è uno dei più poveri del pianeta e fra i meno sviluppati, con un alto tasso di mortalità infantile (67 morti ogni 100 nati vivi). Sono sotto il livello di povertà il 40% dei suoi abitanti. L'80% vive di agricoltura. L'aspettativa di vita è di circa 60 anni e l'età media è di 20 anni.
Non ci sono particolari ricchezze minerarie e l'ambiente è spesso devastato da tempeste violente, allagamenti, siccità, carestie che dipendono dalla durata, dalla intensità e dal tempo di arrivo della stagione monsonica.
I paesaggi di una bellezza mozzafiato sono la vera ricchezza del paese. Grava sul turismo però la situazione di instabilità politica e di violenza che si è abbattuta sul paese da quando l'opposizione Maoista si è diffusa nel paese conquistando consensi che minacciano la giovane monarchia parlamentare. La monarchia è segnata da una crisi profonda a causa di una tragedia familiare che si è risolta in una strage orrenda e dai contorni ancora oscuri: nel 2001 il principe ereditario ha ucciso dieci membri della famiglia reale, inclusi il re e la regina e si è poi tolto la vita. Il nuovo re Gyanendra ha sciolto più volte il parlamento per "incompetenza", non riuscendo questo a domare la rivolta maoista. Finchè nel febbraio 2005 ha assunto il pieno controllo.
Il turismo e lo sfruttamento di energia eolica stanno richiamando verso il paese i capitali degli investitori esteri. Lo sviluppo industriale rimane però sacrificato a causa della posizione geografica del Nepal, stretto fra due giganti come l'India e la Cina, della sua economia molto poco sviluppata e perché sono molto arretrate anche le sue risorse tecnologiche.

 

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Num 47 Maggio 2005 | politicadomani.it