Pubblicato su Politica Domani Num 46 - Aprile 2005

Sobrietà
Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti
Francesco Gesualdi
(Edizioni Feltrinelli, 2005 - € 9,00)

 

"Nel luglio 2004, dopo che il governo aveva deciso di ridurre i fondi degli enti locali di un ulteriore 10%, la giunta di Vervio, in Valtellina, ha deciso di dedicarsi essa stessa ai lavori pubblici. Il sindaco e gli assessori si sono improvvisati stradini: hanno preso il camioncino municipale, un gruppo elettrogeno e hanno girato per le vie, ridipingendo le strisce pedonali e gli stop sull'asfalto per rendere più sicura la circolazione stradale.
"Capitale" è un aggettivo che significa importante, fondamentale. Come tutti gli aggettivi dovrebbe accompagnarsi sempre a un nome. In effetti quando diciamo capitale, intendiamo dire ricchezza capitale ossia la ricchezza principale. Nel sistema odierno la ricchezza massima, quella che conta di più, è il denaro. Così capitale e denaro sono diventate parole interscambiabili. Ma questa è la visione dei mercanti. Nell'ottica dell'economia al servizio della gente, il capitale, la ricchezza massima, è la coesione sociale.
La lista dei progetti dannosi, finanziati dalle banche, è molto lunga, ma un ambito particolarmente contestato è quello delle dighe. In Cina le banche stanno finanziando la diga delle Tre gole, in India la diga del Narmada, in Turchia la diga del Munzur, tutte opere faraoniche che comportano l'allagamento di migliaia di chilometri quadrati di territorio, con conseguente estromissione di migliaia di persone e la rottura di delicati equilibri ambientali dalle conseguenze inimmaginabili.
La povertà sta entrando a passi da gigante anche nelle nostre società opulente e non colpisce solo gli immigrati clandestini, ma i nostri stessi connazionali. Le statistiche ci dicono che in Italia la povertà riguarda quasi il 12% della popolazione per un totale di sette milioni di persone. Nella vecchia Europa dei quindici, i poveri sono 55 milioni, pari al 14% della popolazione, mentre negli Stati Uniti sono 49 milioni (16,7%).
L'esperienza ci ha insegnato che per vincere non basta avere ragione. Bisogna avere la forza di farla valere. A volte ne basta poca perché si agisce su un anello debole del sistema. A volte ce ne vuole tanta perché ci scontriamo con la sua parte più muscolosa. Se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo cercare di portare a casa il maggior numero di vittorie possibile, senza logorarci troppo. Il cammino si prospetta lungo e potremo continuare a dare filo da torcere al sistema solo a patto di conservare le nostre energie."
Dal libro dell'ex allievo di don Milani.

 

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