Pubblicato su Politica Domani Num 46 - Aprile 2005

Musica dietro le quinte
Oltre il festival di Sanremo
Approssimazione, superficialità e banalità. Cd pirata. La musica leggera italiana è in crisi

di Chiara Quaglia

"Sono al delirio di onnipotenza".Questa l' affermazione di Antonio Ricci. Accusò Paolo Bonolis di aver speculato sul dolore della gente dopo aver intervistato a "Domenica In" una maga che diceva di poter comunicare con l' aldilà. "Paolo Bonolis ha un solo amico, Paolo Bonolis". Ancora parole del regista di "Striscia la notizia". Eppure non si direbbe. Durante il Festival di Sanremo sedici milioni di telespettatori hanno seguito la prima serata. La trasmissione più oggetto di polemiche della tv italiana ha trionfato sull'auditel. Ottanta milioni di Euro sarebbero stati offerti a Bonolis per tornare a Mediaset. La canzoneiItaliana in primo piano o la voglia di trascorrere una serata in compagnia della destrezza di un presentatore tanto divertente?
1955. Primo anno di Festival in onda tv. Modugno con "Nel blu dipinto di blu" riscosse enorme successo. 1960. Anni d'oro della manifestazione. Tra i protagonisti Mina e Celentano; Battisti e Caselli. 1970. Anni di crisi. Il festival vede una ripresa solo negli anni 80 con Zucchero, Vasco e Ramazzotti. Dagli anni 90, con la conduzione di Baudo la gara canora passa in secondo piano. Brani orecchiabili, arrangiamenti sommersi da melodie semplici da ricordare e da canticchiare. Timore di azzardare, arrivare alle orecchie degli italiani attraverso suoni e temi innovativi.
Tanta originalità al Festival 2005 non c'è stata ed è assurdo pretenderla da artisti che si sono proposti iniziando la carriera con un proprio genere. Il problema della scarsa innovazione è dovuto alla scelta e alla selezione dei cantanti. Purtroppo si conta su artisti che possono garantire audience in virtù del buon numero di fans, trascurandone altri che hanno capacità tecniche e compositive ben maggiori. "Non sono un cantante, voglio cambiare quello che del mondo non mi piace". Dice DJ Francesco. "Francesca", il brano con cui ha gareggiato a Sanremo non lascia un segno, è una semplice dedica. Paolo Meneguzzi ha affermato invece di essersi presentato soltanto per promuovere il suo pezzo. La sua bella presenza non ha contribuito alla vittoria, ma sicuramente alla vendita dei suoi album e all'attenzione catturata tra il pubblico giovanile. Figure come quella di Meneguzzi aiutano l'industria discografica, in crisi dalla scomparsa dei vinili e l'avvento dei cd. Il direttore generale della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) afferma: "Paradossalmente il ragazzino che masterizza non sa che crea un danno, magari a suoi coetanei che vorrebbero diventare degli artisti". Ma è davvero la pirateria che sta bloccando lo sviluppo di nuova musica? Ed è a causa della pirateria se la musica italiana è in crisi e ogni anno a Sanremo si cerca un escamotage per rendere interessante una gara canora al fine di vendere qualche disco? 20% di tasse. Margine del negoziante che varia tra il 30-35%. Diritto di autore 7-9%. Costo della sala di registrazione e rimborso musicisti. Grafica e distribuzione. Pubblicità radio, tv e giornali. Questo approssimativamente il prezzo della cultura musicale ed allettante l'idea di abbattere queste spese acquistando cd a 5 invece di 25-30 Euro. Se fosse un prodotto di qualità avremmo il desiderio di comprarne uno originale? Purtroppo non è più necessario avere ottimi requisiti neanche per arrivare ad una manifestazione importante come il Festival di Sanremo. Ma chi di noi rifiuterebbe di cantare una canzoncina pur di diventare famoso?

 

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Num 46 Aprile 2005 | politicadomani.it