Pubblicato su Politica Domani Num 46 - Aprile 2005

Malcostume
Mazzette
Un male o un bene? Una costante

di Marianna Berti

Le mazzette passano dalle mani di Demostene a quelle dei politici della Russia post-comunista. La storia della bustarella coincide con quella del potere, stando agli studi condotti da Carlo Alberto Brioschi, nel suo libro: Breve storia della corruzione. Per lo storico Niall Ferguson la corruzione è il "buco nero", dove affondano gli aiuti allo sviluppo dell'Africa, ma altri la considerano la strada su cui corre il progresso.
In un articolo, comparso sul Corriere della Sera l'11 febbraio 2005, Ferguson prende atto delle efferatezze commesse dalle autorità coloniali britanniche in Kenya contro il movimento Mau-Mau, ma molto peggio stanno facendo, oggi, l'elites governative dell'Africa sub-shariana. Una ricerca testimonia come l'ottanta per cento di ogni dollaro preso in prestito dai Paesi africani, tra 1970 e il 1996 tornava indietro. I corrotti politici del continente nero, infatti, depositano in banche occidentali il denaro rubato. Così i programmi di aiuto presentati dal primo ministro britannico Tony Blair, al forum di Davos, e dal cancelliere Gordon Brown, in Tanzania, aggraverebbero i problemi dell'Africa, alimentando la corruzione. Una piaga quest'ultima che affligge il Kenya in modo particolare e contro cui si è scagliato, denunciandola, l'Alto Commissario per il Kenya, Sir Edward Clay, e perfino un gruppo di coraggiosi pastori Masai. Ferguson conclude che la vera difficoltà dell'Africa sta nel costituire governi onesti.
Brioschi, come rivela Gian Antonio Stella (Corriere della Sera del 14 Dicembre 2004), mette a nudo le nefandezze di importanti personaggi storici, dimostrando come la maggior parte abbia venduto l'onestà in cambio di una tangente. Francesco Crespi cedette il cordone dei santi Maurizio e Lazzaro, Sallustio donò a Cesare una villa nei pressi di Tivoli, come compenso per aver scampato una condanna per concussioni ed esazioni. Demostene si appropriò di una parte del tesoro di Alessandro. Il super-corrotto Verre, governatore della Sicilia nel primo secolo a.C., riuscì a comprare Cicerone. Persino Catone l'Uticense cade nel girone dei sozzi. Il ministro britannico Robert Walpole, nel settecento, si dichiarò reoconfesso. E l'elenco continua con Jean-Baptiste Colbert, Luigi XIV e così via.
Bernard Mandeville, nella sua Favola delle api del Settecento e Vittorio Gassman, nella seconda metà del Novecento, considerano la corruzione un bene. Per il primo i vizi privati si trasformano in pubbliche virtù, per il secondo le scorrettezze accelerano le pratiche.
Anna Zafesova racconta, su Specchio (numero 454 del 12 Febbraio 2005), come le mazzette imperversano anche in Europa. Così la Camera di commercio finlandese-russa ha pubblicato una guida sull'arte della tangente, per rendere più accorti i finlandesi, tra i meno corrotti al mondo, dalle insidie delle bustarelle. La Svezia è rimasta stupita di fronte a questo manuale, ma i finlandesi vogliono evitare di mandare in fumo i loro affari con i russi per giochi di corruzione, come invece è accaduto agli svedesi. Questi hanno aperto una nuova Ikea, nelle vicinanze di Mosca, con tre settimane di ritardo perdendo una grossa cifra: tutti i potenziali acquisti natalizi.

 

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