Pubblicato su Politica Domani Num 46 - Aprile 2005

Gli anni delle cartolarizzazioni
Dal '96 al 2004
Un sistema inventato per migliorare il bilancio in tempo di crisi, usato costantemente perde efficacia

di m.m.

L'ondata di cartolarizzazioni ha origini "antiche". Per distinguere le diverse fasi, come con gli atti di una commedia (o di un dramma), si parla di Inps 1, 2, 3, 4 e anche 5; Scip 1, 2 e 3. Ma anche di Lotto 1, 2 e 3; Tasse 1 e 2.
Sono iniziate nel triennio 1996-1998, con la cartolarizzazione di crediti per 3,5 miliardi di euro.
Nel triennio 1999-2001 le cartolarizzazioni diventano operazioni finanziarie sempre più popolari.
Si cartolarizzano crediti per 42,2 miliardi di euro. Al primo posto ci sono le banche con 24,3 miliardi di euro. Ne approfittano per disfarsi di crediti dubbi e sofferenze; solo più tardi useranno anche i crediti più affidabili (in bonis). In questo periodo lo Stato mette in piedi un'operazione gigantesca: Inps1 (1999) per 4,65 miliardi di euro; Inail (2000) per 1,35 miliardi; Inps2 (2001) per 1,7 miliardi; Lotto e Superenalotto (tre tranche - Lotto1, Lotto2 e Lotto3 - in tre anni) per un totale di 3 miliardi di euro. Ci sono anche le società finanziarie con 5,2 miliardi di euro e quelle non finanziarie con 1,8 miliardi.
Nel 2001 ha luogo la prima grande cartolarizzazione di immobili pubblici: Scip1 (detta anche Mattone1) per 2,3 miliardi di euro.
Anni 2002 e 2003. È di questi anni l'esplosione delle cartolarizzazioni pubbliche. Nel 2002 la vendita di crediti e immobili pubblici è la più grande d'Europa: Inps3 (2002 - 3 miliardi di euro); Inps4 (2003 - 3 miliardi); Scip 2 (2002 - 6,637 miliardi, la più grande d'Europa); Tassa1 (2002 - 4 miliardi, provenienti da Irpef e Iva).
Anno 2004. Continua il balletto vorticoso delle cartolarizzazioni: crediti Inps e Inpdap, immobili popolari e di pregio, fondi sulla ricerca (FAR, fondo agevolazioni ricerca) e la tecnologia (FIT, fondo innovazione tecnologica), alloggi militari e caserme.
Intanto, mentre diminuisce la disponibilità del mercato ad acquistare i titoli, si moltiplicano i moniti a non abusare dello strumento finanziario.

 

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