Pubblicato su Politica Domani Num 45 - Marzo 2005

Castelli Romani
"VOLARE" spiega le ali
È operativa l'Associazione dei VOLontari per l'Assistenza ai REclusi

I volontari di Volare

Operano alla spicciolata presso la Casa circondariale di Velletri già da alcuni anni. Sono un gruppetto di volontari, spinti dalla voglia comune di non abbandonare gli ultimi tra gli ultimi, i carcerati.. Esperienze umane e incontri vissuti tra regolamenti e procedure, difficoltà ed imprevisti, in un contesto sociale non di rado disinformato, condizionato, prevenuto.
I primi a varcare i cancelli e le mura del carcere sono stati Benedetto e Caterina insieme a suor Fabiola. Poi sono arrivati Arturo, Gianna, don Franco, sorella Giovanna e sorella Dina ed infine don Andrea, Angelo e Giampiero. Inevitabile qualche improvvisazione e comprensibile una iniziale impreparazione. Tutto però è stato sempre sostenuto e alimentato da una motivazione profonda, dalla fiducia e dalla speranza, dall'impegno e dalla volontà. Incredibili gli incontri, tantissime le storie da vivere, da condividere e da ricordare. A incoraggiare, sostenere e fiancheggiare l'impegnativa esperienza sono arrivati Loreda, Carla, Brunella, Roberta, Gabriella, Giovanna, Massimiliano. Passi piccoli, lenti e incerti. Passi compiuti tutti insieme sotto la guida, lo stimolo e lo sguardo discreto di don Giovanni, cappellano della casa circondariale di Velletri. Per tutti una motivazione di fondo: quella di portare un sostegno e una parola a coloro che si trovano in stato di reclusione.
Unificare idee e forze e convogliare risorse: è scaturito da qui il progetto di dar vita ad una specifica struttura associativa, VOLARE, appunto. È stata interessata e sensibilizzata l'Amministrazione che, dopo le necessarie verifiche, ha dato il consenso nella prospettiva di verificare l'iniziativa alla prova dei fatti. I volontari di VOLARE opereranno a stretto contatto con la Direzione del carcere, con l'Area pedagogica e con gli operatori della Polizia penitenziaria. Una collaborazione indispensabile per le implicazioni e per gli obiettivi da perseguire.
La costituzione formale della struttura - alla quale collaborano anche le Caritas diocesane di Velletri-Segni e di Albano, con don Cesare ed Erminio, - consentirà di operare con la necessaria ufficialità e trasparenza, sarà più utile, più efficace; riuscirà a raggiungere meglio, all'interno e all'esterno, le varie realtà coinvolte nella vita del carcere; avrà una maggiore flessibilità e sarà possibile contare su competenze specifiche per offrire un servizio di volontariato adeguato a questa particolare realtà.
VOLARE si ispira ai valori cristiani e si apre alla collaborazione di tutti, senza discriminazioni, senza pregiudizi, senza vincoli di idee e opinioni personali per nessuno.
L'associazione assume la veste giuridica di ONLUS, organizzazione senza finalità di lucro, e si pone come punto di riferimento, di sensibilizzazione e di informazione per le comunità più direttamente interessate, dislocate soprattutto nel territorio dei Castelli romani e di Velletri.
VOLARE si rivolge agli autori dei reati e ai loro congiunti, ma riserva un'attenzione particolare anche ai problemi delle persone comunque interessate dal crimine.
Alla base dell’iniziativa c'è la convinzione profonda che il valore della persona e la dignità umana sono da salvaguardare sempre e in ogni caso, nella vittima come nell'autore del reato. Sono i comportamenti, laddove non sia stato possibile prevenirli, che andranno riprovati, equamente puniti, opportunamente modificati. Non un perdono a buon mercato dunque, ma consapevolezza e assunzione delle proprie responsabilità, attraverso una sorta di riattivazione della coscienza, un vero e proprio processo di conversione che non può non tener conto della proposta che Dio rivolge a tutti, soprattutto a coloro che sono più emarginati. Tutto ciò rischierebbe di naufragare senza una realistica e concreta opportunità di recupero: non solo punizione, quindi, relegazione e repressione ma anche un percorso di elevazione, di istruzione e di lavoro per superare l'ozio, l'apatia e, in molti casi, la depressione e la disperazione. "Se con il delitto l'uomo ha dimostrato non solo l'incapacità di conoscere e di soddisfare con pienezza i propri e gli altrui bisogni esistenziali, ma perfino di deluderli e soffocarli, con l'istruzione e il lavoro onesto, serio, costante e impegnativo, può collaborare all'affermazione e alla ricostruzione di quei beni alienati e distrutti con tanta leggerezza."
In questa direzione permane un ultimo ostacolo da superare, l'atteggiamento determinante della società rispetto al quale resta ancora molta strada da percorrere. La comunità non ha ancora pienamente assimilato la mentalità della vera riconciliazione e, quindi, il convincimento del pieno diritto del colpevole ad essere riaccolto nel contesto sociale, una volta che abbia pagato equamente il suo debito con la giustizia e, soprattutto, quando abbia realmente compiuto un cammino di cambiamento e di recupero. Ma "per imparare a perdonare la società umana, abbandonando i suoi falsi valori, deve ritornare a scoprire e a credere che le persone sono un grande valore: il massimo; che anche i colpevoli appartengono vitalmente alla propria comunità; che per motivi di solidarietà deve condividere il loro fallimento per ricondurli ad una nuova umanizzazione. Una società dimostra di essere matura quando sa assumersi le proprie responsabilità di fronte al male e ne condivide la colpa e la espiazione."

L'indirizzo di VOLARE è: viale della Repubblica 269/2A - 00040 Santa Maria delle Mole (RM). L'associazione può essere contattata per e.mail al seguente indirizzo: asso.volare@virgilio.it , oppure telefonicamente ai seguenti numeri: 06.9624662 (Loreda) zona Velletri - 06.9376314 (Benedetto) zona Lanuvio - 06.9309895 (Angelo) zona Albano.

 

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