Pubblicato su Politica Domani Num 45 - Marzo 2005

Servizi segreti americani
SSB Strategic Support Branch
Una sigla odiosa per un nuovo corpo segreto, sganciato dalla CIA e alle dirette dipendenze del Pentagono. Il suo compito: missioni coperte che seguono la logica della guerra preventiva

di Maria Mezzina

È antipatico a tutti. I migliori generali e uomini della Difesa statunitensi non hanno mai avuto una grande opinione di lui. Molti deputati del Congresso hanno chiesto le sue dimissioni, sia democratici che repubblicani. È passato indenne attraverso lo scandalo delle torture e dei maltrattamenti nella prigione di Abu Ghraib a Baghdad. A dispetto di tutto ciò è stato riconfermato Segretario della Difesa da George Bush jr., e, quel che è peggio, se lo aspettavano tutti.
È Donald H. Rumsfeld l'unico responsabile e il capo supremo e indiscusso del nuovo corpo di intelligence segreta indipendente dalla CIA, dal nome tristemente evocatorio: SSB, Strategic Support Branch.
È stato il Washington Post a portare alla luce l'esistenza di questo corpo speciale. Le SSB operano da almeno due anni e, sembrano destinate a sostituirsi alla CIA. Tutto lo fa pensare: la loro struttura, il fatto di essere dipendenti solo dal Pentagono (Segretario alla Difesa e Presidente), l'elefantiasi amministrativa dell'Agenzia Investigativa Centrale, le recenti dimissioni da capo dell'Agenzia di un ex quasi-intoccabile come George Tenet. Al declino della CIA hanno lavorato in molti e per diverse ragioni, compresa la CIA stessa con le sue superficialità e gaffe. Come, per esempio, con le "distrazioni" che hanno portato all'11 settembre e al riarmo nucleare di Pakistan e India. Oppure con le famose "storie" delle armi di distruzione di massa in Iraq e del coinvolgimento della Nigeria nel traffico di uranio con Baghdad, rivelatesi ambedue una bufala.
Esiste però una volontà precisa ai vertici del Pentagono: è stato lo stesso Rumsfeld - racconta il Washington Post - a volere le SSB. Per liberarsi dall'obbligo di dover aspettare dal Congresso Americano l'ok per le missioni segrete e il fastidio di dover riferire allo stesso sull'esito e le strategie impiegate per queste missioni. Un obbligo e un fastidio a cui invece per legge è soggetta la CIA. Insomma, nota il quotidiano, con il benestare di Bush e con la scusa della lotta al terrorismo internazionale, Rumsfeld si è dotato di un suo corpo di intervento segreto che risponde soltanto a lui.
Le SSB hanno compiuto missioni in paesi come l'Iraq e l'Iran, ma nell'elenco delle operazioni segrete ci sono anche paesi come l'Algeria, lo Yemen, la Siria, la Malesia e la Tunisia (le affermazioni sono di Vince Cannistraro e di Philip Giraldi, due ex funzionari coperti della CIA).
Fanno il "lavoro sporco", senza dover dare conto al Congresso e, quindi, al popolo americano, delle finalità, dei metodi, degli esiti e delle conseguenze delle missioni segrete. Si tratta di operazioni di black reconnaissance (ricognizione nera) nelle quali si usano i sistemi cosiddetti Humint. Una terminologia che sta ad indicare l'impiego di sistemi di Intelligence Umana: interrogatori "speciali" ai prigionieri, la ricognizione, in tempo di guerra come di pace, di eventuali obiettivi da colpire in caso di probabili guerre future, il reclutamento di spie straniere, l'uso di personaggi spesso talmente compromessi e inqualificabili che è meglio che rimangano segreti, l'organizzazione di operazioni di counter terrorism (contro-terrorismo) molto simili a vere e proprie azioni terroristiche, inclusa la guerriglia, provocata e sostenuta ad arte per combattere questo o quel governo non proprio amico degli USA.
Più che della tecnologia sofisticata alla James Bond, tutte queste azioni necessitano di personale specializzato in interventi veloci e decisi, con poco o nessuno spazio per il rispetto dei diritti e della legalità. Una specializzazione che è possibile conseguire in molte compiacenti agenzie private, vere e proprie scuole di guerra, anche italiane.

 

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