Pubblicato su Politica Domani Num 45 - Marzo 2005

Arturo Benedetti Michelangeli
Un bel libro su un grande pianista
L'immagine dell'artista nel ricordo di un altro pianista che gli è stato vicino per quasi venti anni

di m.m.

È appena uscita la traduzione in italiano di un libro su Arturo Benedetti Michelangeli scritto da Cord Garben, anch'egli pianista, oltre che direttore d'orchestra e produttore discografico. Il volume fa parte del progetto di diffusione delle testimonianze storiche sulla produzione musicale e la vita personale e professionale dell'artista; progetto promosso dal Centro di Documentazione "Arturo Benedetti Michelangeli".
Non è però un'opera celebrativa. Ciascuno dei brevi capitoli è una finestra aperta sul mondo della musica, di cui il Maestro è stato protagonista e personaggio di primo piano, così come egli lo percepiva. Un artista solitario, schivo, enigmatico, spesso difficile. Capace di grandi trasporti ma anche di grande freddezza. Conscio della propria perfezione e complessità tecnica ed espressiva fino all'arroganza del non concedersi.
Cord Garben che racconta Benedetti Michelangeli racconta anche se stesso: il vibrare profondo della sua intera persona, trascinata dalla perfezione inebriante della esecuzione musicale dell'amico, e la sua rabbia repressa, contro il medesimo amico, quando, esecutore irato, piega la musica e la rende tagliente, fredda e lontana, facendola così deliberatamente "morire". Una spiegazione molto diversa da quella della critica musicale che accusava l'artista di far morire la musica "limandola troppo con uno studio eccessivo".
Il volume è una miniera di fatti curiosi, notizie inedite sulla vita ma ancor più sulla personalità di Benedetti Michelangeli, e di mille episodi sul suo perfezionismo assoluto e intransigente, per alcuni versi addirittura maniacale, a prezzo però della "perdita della dimensione "normale", umana e modesta."
Così Garben racconta il difficile amico: "Un prodotto di autoprotezione e di concentrazione spirituale. Mai agiva più velocemente di quanto consentisse il ritmo. A parte rare esplosioni, abitualmente scatenate da un abuso di buon vino, manteneva per principio i suoi tempi.
Così, erroneamente, nasceva l'impressione di un uomo equilibrato e si pensava che la sua lentezza fosse espressione di un'armonia interiore. In realtà era molto distante da questa condizione ideale. Era lacerato fra le esigenze della pubblica attività musicale ed il personale bisogno di solitudine, fra i chiassosi "concerti sociali" e l'immersione nella musica che poteva raggiungere in modo perfetto soltanto quando era solo col suo strumento."
Cord Garben, "Arturo Benedetti Michelangeli. In bilico con un genio"
Zecchini Editore, Varese 2004 - pp. 222 - 35,00 euro
(CD incluso con la registrazione inedita di una prova del concerto di Mozart KV 466: Benedetti Michelangeli e Cord Garben a due pianoforti, con le spiegazioni verbali del Maestro).

 

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