Pubblicato su Politica Domani Num 44 - Febbraio 2005

Tangentopoli nel Lazio
Velletri: GdF e Procura indagano
Sette arresti e diciannove inquisiti in una maxioperazione che tenta di far luce sul presunto pagamento di tangenti a favore della giunta

 

La Guardia di Finanza di Velletri - su delega della Procura della Repubblica - sta analizzando le gare d'appalto del Comune di Velletri, ipotizzando diverse irregolarità. Alcuni provvedimenti restrittivi sono già stati eseguiti nei giorni scorsi: in carcere sono finiti Lamberto Trivelloni (UDC), ex assessore al Turismo, e il dirigente dell'ufficio tecnico comunale Alessandro Albertini. Hanno ottenuto gli arresti domiciliari l'attuale assessore ai Lavori Pubblici Giancarlo Righini (AN), il dirigente dell'ufficio amministrativo del Comune Giovanni Torre e tre tecnici comunali. Risultano indagati, inoltre, altre 19 persone, incluso il sindaco Bruno Cesaroni (AN).
Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Paola Astolfi su richiesta del pm Giuseppe Tagliatatela e tra i reati contestati ci sarebbero anche quelli di abuso d'ufficio, falso ideologico, soppressione di documenti veri e turbativa d'asta.
L'inchiesta riguarderebbe in particolare cinque appalti, per una cifra complessiva di circa 5 milioni di euro, per opere di urbanizzazione, lavori di manutenzione stradale, la manutenzione straordinaria del cimitero, la ristrutturazione del palazzo dei Conservatori (uno degli edifici storici della città) e i lavori nella sala consiliare.
L'inchiesta ha scosso il mondo politico dei Castelli Romani. Velletri è ormai da diversi anni la principale roccaforte della destra, che ha conquistato per tre volte di fila la guida della città. La situazione ora è estremamente delicata: con le casse comunali praticamente vuote, secondo alcuni consiglieri dell'opposizione Velletri rischia di essere dichiarata Comune economicamente disastrato. L'attuale amministrazione (Cesaroni) ha basato la propria strategia politica proprio sulla realizzazione di Opere Pubbliche, ereditando dall'ultima giunta di centrosinistra (Ciafrei) un attivo di bilancio e un budget comunale consistente.
L'attenzione della magistratura sulla gestione delle gare di appalto sarebbe nata un paio d'anni fa, a seguito di alcune denunce da parte di imprenditori esclusi dal ghiotto giro d'affari delle opere pubbliche di Velletri. Il sindaco ha fatto sapere che non ha nessuna intenzione di presentarsi dimissionario davanti al Consiglio Comunale. Durante una animata discussione nella sala consiliare due giorni dopo gli arresti e le perquisizioni, Cesaroni si è detto fiducioso su un rapido chiarimento dei fatti giudiziari.
Sui fatti l'opposizione (centrosinistra) esprime giudizi diversi: la Margherita è cauta; i DS e la Lista Saraceni hanno chiesto le dimissioni del Sindaco. All'interno di Alleanza Nazionale prevale, al momento, un'estrema cautela. Nessun dirigente ha ritenuto di dover difendere gli accusati (l'assessore ai Lavori Pubblici Righini è membro dell'esecutivo provinciale di AN), esprimendo, per contro, la propria fiducia nella magistratura e ricordando che la responsabilità penale è personale. L'UDC locale ha espresso stima e fiducia verso Lamberto Trivelloni (l'unico politico al quale non sono stati concessi, fin ad ora, gli arresti domiciliari).
Da parte degli inquirenti il riserbo è assoluto, anche perché vi è la concreta possibilità che le indagini possano ampliarsi. La Guardia di Finanza, infatti, ha sequestrato una gran mole di documenti e di materiale informatico dagli uffici comunali e dalle residenze delle persone sotto inchiesta. Documenti che la Procura sta analizzando per chiarire l'entità effettiva e la vastità degli episodi contestati e se vi siano stati altri illeciti.

 

Homepage

 

   
Num 44 Febbraio 2005 | politicadomani.it