Pubblicato su Politica Domani Num 44 - Febbraio 2005

Per non dimenticare
Tsunami: adotta un progetto a distanza
Dopo l'ondata emotiva, un appello alla generosità "scomoda", quella che dura oltre il tempo di un sms. Se ne fa portavoce il settimanale "Vita" . E noi rilanciamo

 

Quanto è stato raccolto? Come è stato raccolto? Chi amministrerà i fondi raccolti con le donazioni? A chi andrà il denaro? Quali progetti saranno finanziati? Chi controllerà come questi soldi saranno spesi? Quanto denaro, alla fine, verrà effettivamente utilizzato? E quanto ne mancherà? E che fine farà tutto il denaro non speso?
Sono queste le domande che dovrebbero rivolgere ai responsabili degli aiuti umanitari tutti coloro che hanno reso possibile questi aiuti, e cioè tutti noi.
Sull'onda dell'emozione del momento è fin troppo facile, magari con un sms, donare (o promettere di donare) una qualsiasi cifra. Il valore più profondo del dono sta nel continuare a tenere desta l'attenzione e continuare a seguire nel tempo il percorso e il frutto di questa donazione. Una sorta di "Adozione di un progetto a distanza".
È proprio quello che il settimanale "VITA" propone ai propri lettori e che noi rilanciamo ai nostri.
Alla base della raccolta di fondi promossa da VITA c'è la sfiducia diffusa e motivata nella incapacità dei Governi (e questo nostro non fa eccezione, se mai, conferma la regola) di dare seguito con preveggenza, competenza e chiarezza ai progetti che dovrebbero sollevare le popolazioni colpite da catastrofi naturali. A causa di questa incapacità si polverizzano, fino a perdersi e scomparire, gran parte delle risorse messe a disposizione sia dai privati cittadini sia dal bilancio dello Stato (quando i bilanci erano fatti in modo che cifre consistenti venivano accantonate per far fronte a calamità ed emergenze).
Ma, soprattutto, c'è la consapevolezza che è cambiato qualcosa nella società italiana; che si è messa in moto una potente macchina chiamata "movimento". Essa è in grado di tessere una fitta rete di rapporti e di legami che, a partire dalla comunità locale, si allargano via via alla città, alla nazione e all'intera comunità internazionale (grazie soprattutto alla velocità e all'immediatezza di internet).
Questa nuova realtà autorizza a pensare che è possibile e doverosa una strategia diversa da quella finora tenuta nella raccolta delle donazioni, nella loro distribuzione e nel controllo di come questo denaro verrà impiegato, concretamente, molto concretamente.
La nuova raccolta di fondi promossa da VITA, "UN AIUTO TRASPARENTE", per il sud-est asiatico, è "una decisione presa per contrastare la confusione e la mancanza di trasparenza che rischia di azzerare la generosità degli italiani. E per dire basta allo Stato idrovora che incamera persino la beneficenza" (come spiega la redazione di VITA in prima pagina sul n° 1, 14 gennaio 2005).
Ecco, allora, la strategia di VITA:
Un comitato presieduto da Giulio Albanese si occuperà delle donazioni pervenute. A costo zero: le strutture, l'organizzazione e il lavoro necessario saranno dati a titolo puramente gratuito. A Padre Albanese, giornalista, missionario comboniano, direttore dell'agenzia di stampa Misna per 15 anni, il Presidente Ciampi ha conferito il titolo di Grande Ufficiale per l'impegno a servizio delle missioni.
Destinatari delle donazioni saranno i progetti di 16 associazioni e ong del Comitato editoriale di Vita, che sono impegnate in Asia con progetti specifici.

Si tratta di:
- Intersos - Cbm
- Cesvi - Aifo
- Intervita - Vis
- Ciai - AiBi
- Avsi - Unicef Italia
- Terre des hommes
- ActionAid
- Save the Children
- Villaggi Sos
- Fondazione Aiutare i bambini
- Telefono Azzurro

 

Domande e risposte

Perché utilizzare per le donazioni il canale aperto da VITA e non dare direttamente alle associazioni e agli enti?
Perché gli aiuti vanno divisi. Non a pioggia, in parti uguali, o a seconda di una qualche legge proporzionale alla grandezza o alla fama dell'ente. Vanno impegnati a seconda dei progetti che si vogliono portare avanti e a seconda delle necessità dell'associazione/ente che è impegnato a realizzarli. Occorre quindi un comitato di valutazione che, appunto, decida sui finanziamenti e sulla loro entità, sulla base dei progetti da realizzare e della capacità dell'ente stesso di operare finanziariamente in maniera autonoma. È questo il compito del Comitato di Vita presieduto da Giulio Albanese.
Alcuni enti, ben conosciuti, che per il loro lavoro in prima linea si sono fatti apprezzare ed amare, hanno ricevuto una tale quantità di offerte per il sud-est asiatico che hanno deciso di chiedere ai loro benefattori di non mandare più offerte. È quanto è accaduto per Emergency. Il denaro in più raccolto da VITA servirà per finanziare altri progetti di intervento altrettanto importanti, che la violenza dello tsunami ha fatto cadere nel dimenticatoio.

Perché non partecipare, invece, ad una qualsiasi delle manifestazioni - musicali, teatrali e dello spettacolo in genere - che si organizzano per raccogliere fondi?
Perché queste manifestazioni costano. Anche se i protagonisti dello spettacolo rinunciano al loro compenso, costano le luci, l'organizzazione, l'allestimento, i tecnici, si pagano le tasse, spesso costa, e molto, il teatro. E, poi, c'è anche un'altra ragione: questi "sforzi di generosità" odorano, e molto, di "csm", cause related marketing. Gergo tecnico che sta ad indicare un comportamento puramente commerciale: io mi impegno gratuitamente oggi per acquistare in visibilità e capitalizzare poi. È il caso dei quattro gestori di telefonia mobile. È il caso di molti artisti. È anche il caso di politici (donne) che sono scese in passerella come indossatrici per lanciare la moda italiana e raccogliere donazioni (sic!).

Esistono in altre nazioni organismi che fanno quello che il Comitato di Vita ha deciso di fare?
Si. In Gran Bretagna esiste il Disaster Emergency Committee, un "umbrella group" di associazioni ed enti che raccolgono fondi ed organizzano gli aiuti umanitari. La Dec lavora bene ed ha la piena fiducia dei cittadini, che in poco tempo hanno versato nelle sue casse oltre 100 milioni di euro costringendo il Governo a più che triplicare gli aiuti promessi.


Come "adottare un progetto"

In banca sul conto corrente presso il Banco di Brescia, Milano c/c 19400 - Abi 03500 - Cab 01619, intestato a Vita Comunicazione società cooperativa onlus, via Marco D'Agrate 42, 20139 Milano - Causale: Un aiuto trasparente alle popolazioni dell'Asia
On line sul sito www.vita.it.
Sul sito di Vita saranno pubblicati i resoconti delle donazioni in tempo reale.
Ogni settimana "VITA" settimanale pubblicherà la cifra raccolta e darà un resoconto dei progetti sui quali tale cifra sarà stata impegnata.

 

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