Pubblicato su Politica Domani Num 43 - Gennaio 2005

Approfondimenti
Gli studi del filosofo Teofrasto
I dati, la coltura e la distribuzione geografica della flora, le notizie sulla sacralità dell’olivo, sono presentate con apprezzabile rigore scientifico

di Alberto Foresi

Teofrasto, il filosofo che diede assetto formale alla Scuola Peripatetica in seguito alla morte di Aristotele, di cui era l'allievo prediletto, fu autore, seguendo l'esempio del maestro, anche di opere scientifiche. Fra esse la "Storia delle piante", un trattato di sistematica vegetale in cui l'autore, utilizzando una grande quantità di dati raccolti prevalentemente durante le spedizioni militari di Alessandro Magno, dà notizie sulla coltura e sulla distribuzione geografica della flora. L'opera rivela un rigore scientifico apprezzabile per l'epoca, sebbene le tematiche più rigorosamente tecniche siano affrontate in modo breve e frammentario, tale da impedirci di determinare un sistema di scienza della coltivazione. Troviamo nel trattato anche interessanti riferimenti all'olivo e all'olio, ad esempio allorché l'autore afferma che, dopo una potatura totale tutti gli alberi si riposano e alcuni, come l'olivo, diventano più belli, o quando viene descritta l'azione distruttiva dell'olio sulle altre piante, in particolar modo su quelle giovani e su quelle nella fase della crescita, essendo queste più deboli.
Il filosofo tramanda inoltre alcune notizie sulla sacralità dell'olivo nell'antica Grecia. Ad Olimpia era considerato sacro un oleastro con le cui fronde si era incoronato Ercole, venerazione che è attestata anche nel I sec. d.C. da Plinio (Nat. hist. XVI, 89, 240). Un oleastro sacro si trovava anche a Megara, all'interno del foro: un oracolo aveva infatti predetto la caduta e il sacco della città quando questo fosse stato abbattuto (Theophr. Hist. plant. V,2,4). Una variante di tale leggenda è tramandata da Plinio (Nat. hist. XVI,76,199), secondo il quale un oracolo avrebbe predetto la distruzione di Megara quando fosse stato scoperto un albero che produceva armi; nel cavo dell'oleastro, infatti, furono rinvenute armi attiche e altri utensili da lavoro che era usanza appendere ai rami quali offerte votive.

 

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