Pubblicato su Politica Domani Num 43 - Gennaio 2005

Misure contro la povertà
Reddito minimo e di ultima istanza
Fra i capolavori di questo Governo c'è anche la cancellazione del Reddito Minimo di Inserimento. Lo sostituisce il Reddito di Ultima Istanza

di Maria Mezzina

Una volta esisteva il Reddito Minimo di Inserimento (RMI). Era stato inventato per contrastare la povertà con una forma di aiuto al reddito. La lotta alla povertà di cui l'UE si è fatta carico, eliminare la povertà entro il 2010 - "Il numero delle persone che nell'Unione vivono al di sotto della soglia di povertà e in condizioni di esclusione sociale è inaccettabile", si legge nel Programma di Lisbona del 2000 -, è stata fatta propria dal Governo italiano che ha inserito questa misura nella finanziaria del 1998. Due gli obiettivi: superare le logiche di assistenza economica frammentata e discrezionale e subordinare il RMI a specifici programmi di inserimento sociale.
La misura sperimentale, finanziata con oltre 258,2 milioni di euro (500 miliardi di lire), aveva una durata triennale, dal 1998 al 2000, ed era stata avviata in 39 comuni (aumentati poi a 233). Al termine del primo periodo la sperimentazione era stata estesa a 396 comuni, con un finanziamento di 516,5 milioni di euro (1.000 miliardi di lire). La sperimentazione era continuata nel biennio successivo per una lista di 311 comuni; ma i finanziamenti furono drasticamente ridotti: 181 milioni di euro nel 2001, e 222 milioni di euro nel 2002.
Con il RMI - "una misura di contrasto della povertà e dell'esclusione sociale attraverso il sostegno delle condizioni economiche e sociali delle persone esposte al rischio della marginalità sociale ed impossibilitate a provvedere per cause psichiche, fisiche e sociali al mantenimento proprio e dei figli" (DL 237/97, art. 1) - sono state aiutate a mitigare la povertà o ad uscirne 200.000 persone in città come Genova, Reggio Calabria, Napoli, Caltanisetta, Caserta, Foggia , Sassari, Frosinone, Isernia e moltissimi piccoli e medi comuni, soprattutto del Mezzogiorno. La novità allineava finalmente l'Italia agli altri paesi europei nei quali (esclusa la Grecia) esistono forme di lotta alla povertà.
Il Governo in carica ha cancellato questa risorsa (non era nel "patto" firmato dal Premier con gli Italiani), lasciando così scoperte migliaia di famiglie e centinaia di migliaia di persone che non appartengono ad nessuna categoria in qualche modo protetta: gente che non ha mai lavorato, precari, famiglie sotto la soglia di povertà che il comune di appartenenza non può e non sa come aiutare. Fra le motivazioni addotte dal Governo c'è quella che i comuni non sono stati capaci di presentare progetti "adeguati" per ricevere i finanziamenti dello Stato.
Gli studi di valutazione sulla sperimentazione non sono mai stati pubblicati. Esistono però valutazioni parziali, aggiornate al 2000, nelle quali è possibile trovare, accanto agli inevitabili rilievi, anche giudizi positivi sull'impatto globale della sperimentazione, e molte significative tabelle delle quali diamo conto nella pagina accanto.

Nelle ultime finanziarie (2003, 2004 e 2005) il RMI è stato sostituito dal Reddito di Ultima Istanza (RUI) un modo agghiacciante di chiamare un intervento sulla povertà svuotato ormai di ogni riferimento alla inclusione sociale e fondato sul concetto di mera "sopravvivenza".
Chi finanzierà il RUI? Il governo prevede per questa spesa un contributo di solidarietà del 3% sulle pensioni superiori a 205.097 euro annui (per il 2003). Fatti alcuni conti, risulta nella relazione tecnica del governo che per il RUI sono stati stanziati 0,9 milioni di euro nel 2004, e che l'ammontare aumenterà in tutto di due milioni di euro per il 2005 e il 2006.
Che dire? Le cifre parlano da sole: in meno di cinque anni, dal 2000 al 2005, siamo passati da 516 milioni di euro a meno di 3 milioni. Saranno le Regioni - dice il Governo - a finanziare il RUI. Peccato che i trasferimenti alle Regioni sono diminuiti e che sono proprio le Regioni più povere, quelle che meno possono attingere dai propri cittadini, ad avere più bisogno di finanziamenti per il RUI.

 

Reddito Minimo di Inserimento
I numeri della sperimentazione

Domande 1998/1999

55.522
delle quali 34.730 accolte

Domande 2001/2002

34.391
delle quali 18.034 accolte

Soggetti beneficiari coinvolti

85.818
(6,5% della pop. residente nei 39 comuni)
con valori estremi variabili dall' 0,5% di Rovigo al 54% di Orta di Atella (Caserta)

Età dei beneficiari

Più anziani al nord e più giovani al sud, dove i 2/5 sono minori

Media di beneficiari per famiglia ('98/'99)

2,6 al centro-nord; 3,7 al sud
(composizione totale di individui: 3,49 )

Assegno medio mensile per famiglia

360 Euro

Beneficiari inseriti in programmi ('98/'99)

37.087
pari al 43,2% del totale dei beneficiari

Tipi di programmi

2/5 sono programmi di cura e sostegno familiare e di pubblica utilità

Soggetti usciti dal bisogno ('98/'99)

33% dei beneficiari
85% degli inseriti

Successo del RMI in % agli inseriti in programmi ('98/'99)

7,3% ha trovato un lavoro,
4,5% ha conseguito un diploma scolastico,
7,3% ha concluso un programma di formazione

Risorse erogate dal 1998 ad oggi

649 milioni di euro

Costi sostenuti dai Comuni ('98/'99)

6 milioni e 100 mila euro

[Fonte: Cles, Irs, Zancan, 2001]  

 

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