Pubblicato su Politica Domani Num 43 - Gennaio 2005

Quale futuro per Fiat Auto?
Fiat-GM: scontro in atto
È attesa per Gennaio la soluzione al contrasto fra Fiat e General Motors

di Edoardo Fabrizio

L'economia italiana non naviga in buone acque e il made in Italy non attira più, specie in alcuni settori come quello automobilistico; tanto più che ora la Fiat si trova ad affrontare l'ennesima sfida per recuperare competitività o, come dicono i pessimisti, per riuscire a sopravvivere.
Per capire, bisogna risalire al marzo 2000, quando la General Motors aveva acquistato il 20% delle quote di Fiat Auto, che si era riservata l'opzione del put, ossia il diritto di vendere la parte restante al colosso di Detroit a partire dal gennaio 2005. In questi quattro anni, non si è avuta la svolta che Torino si attendeva e che aveva giustificato l'operazione del 2000: ancora oggi Fiat Auto continua a registrare forti perdite. Le perdite sfioravano ormai un terzo del capitale sociale quando, nel 2002, si è dovuto procedere ad una ricapitalizzazione, non sottoscritta da GM, che perciò è passata al 10% delle quote dell'impresa.
La collaborazione fra i due marchi ha soddisfatto più a livello industriale, dove la produzione ha tenuto in un momento di crisi europea del mercato dell'auto, che a livello finanziario. Nocciolo dello scontro in atto: Fiat si riserva la possibilità di far valere il put, mentre da Detroit si fa rimarcare che la cessione di Fidis1 e l'aumento di capitale hanno modificato gli impegni sottoscritti nel 2000.
Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, e Richard Wagoner, numero uno di GM con una mediazione "blindata" (in Germania e per non più di trenta giorni), dovranno risolvere "amichevolmente" la questione. Se l'intesa non verrà raggiunta, GM farà ricorso al Tribunale dello Stato di New York e il processo sarà lungo e dispendioso. Costi in tempo e denaro che sia Fiat che GM preferirebbero evitare. Le due parti però sembrano ancora lontane da un accordo che equivarrebbe ad una separazione consensuale. Dalle indiscrezioni filtrate, Fiat chiederebbe a GM tre miliardi di dollari per liberarla dagli obblighi del put, mentre gli americani sarebbero disposti a sborsarne solo 500 milioni2. Marchionne appare deciso a rivendicare l'opzione sottoscritta nel 2000, convinto di avere la meglio in un'eventuale battaglia legale. La speranza è di costringere Detroit a disimpegnarsi: la Fiat ritroverebbe allora, oltre al compenso, l'autonomia necessaria per stipulare nuove intese con nuovi partners internazionali.
Se GM non accettasse un compromesso, potrebbe trovarsi in serie difficoltà sindacali anche sul fronte italiano - è, infatti, già impegnata con i sindacati in Germania per risolvere la crisi Opel -, perché sarebbe inevitabile un forte ridimensionamento della Fiat. Probabilmente l'acquisto di Fiat auto da parte di GM non significherebbe automaticamente la chiusura degli stabilimenti Fiat in Italia, ma gli inevitabili tagli di personale sarebbero l'inizio di un periodo quanto mai "caldo".

1 Società di servizi finanziari e credito al consumo per l'auto.
2 Liberazione del 24.12.04

 

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Num 43 Gennaio 2005 | politicadomani.it