Pubblicato su Politica Domani Num 42 - Dicembre 2004

Il caso America Latina
Conformismo e informazione
I mezzi di informazione attuali, ma non solo questi, si caratterizzano per essere travolti da un incontrollabile desiderio di omologazione

di Fabio Antonilli

"Il rinoceronte" è una commedia di Eugène Ionesco i cui personaggi, posseduti dal desiderio di essere uno uguale all'altro, si trasformano uno dopo l'altro in rinoceronti. Gli animali simboleggiano il desiderio umano di sentirsi integrati e uniformati in un gruppo sociale ben definito. Il Teatro dell'Assurdo, di cui l'opera del commediografo franco-rumeno è un esempio, nasce negli anni '50 del secolo scorso ed esprime la perplessità, l'angoscia di fronte allo sgretolarsi della vita umana sempre più soggetta alla banalità dei luoghi comuni e ad incomprensibili e illogiche trasformazioni.
Lo stato dei mezzi di informazione, ma non solo di questi, oggi, si caratterizza proprio per l'incredibile somiglianza ai protagonisti de "Il rinoceronte": entrambi sono travolti da un incontrollabile desiderio di omologazione. Tutti i principali veicoli di diffusione delle notizie, dai telegiornali alla carta stampata, senza distinzioni di colore politico, negli ultimi tempi hanno gradualmente circoscritto il loro campo di interesse a solo poche tematiche. D'altronde è un fenomeno che abbiamo visto prendere forma anche in altri ambiti. Ad esempio nella programmazione televisiva, dove il reality show e lo stile trash hanno preso il sopravvento. Oppure nella produzione cinematografica italiana dove assistiamo alla progressiva "muccinizzazione dei generi", nel senso che tutti i film degli ultimi anni, tranne rarissime eccezioni, si sono ispirati ai film del regista Gabriele Muccino che descrivono la crisi della famiglia pariolino-borghese. Sembra che nessuno riesca a sottrarsi allo stile "tragico-sentimentale" di Muccino, o quantomeno ad imporne uno proprio.
Coloro che sono out rispetto ai circuiti di potere, o che sono "contro" quest'ultimi, non possono che essere penalizzati da questo conformismo.
Un esempio su tutti è l'inesistente informazione sull'America Latina. Non sappiamo assolutamente nulla di ciò che succede oltre oceano; e se a volte giungono - quasi eccezionalmente - delle notizie non dobbiamo stupirci se le stesse sono "stravolte". Basti ricordare che nell'aprile 2002 quando l'opposizione al governo Chávez, che si fa chiamare "Coordinadora democratica", organizzò un tentativo di golpe creando disordini in tutto il Venezuela, i media italiani descrivevano il presidente democraticamente eletto come un despota deciso ad usare l'arma dell'autoritarismo contro gli oppositori-golpisti. Ma anche nel caso dell'Argentina si è raggiunti livelli paradossali. Per circa dieci anni ci hanno parlato di un Paese miracolato dalle privatizzazioni e dalle altre ricette liberiste di Carlos Menem, poi all'improvviso arriva la notizia della crisi economica (dicembre 2001) che impegna per qualche giorno i mezzi di comunicazione. Nel 2003 il neo presidente argentino Kirchner decide che per risanare il bilancio pubblico i titolari di bond di Stato - tra cui moltissimi italiani - riavranno solo una piccolissima parte del capitale investito.
Dunque, solo particolari episodi che per di più ci vengono raccontati in maniera deformata e totalmente disconnessa dai fatti che hanno preceduto l'evento, che sono invece fondamentali per comprendere l'evento stesso e la sua attualità. Quanti italiani avrebbero acquistato i bond se avessero saputo sin dall'inizio che il debito estero argentino andava ingrossandosi a causa delle selvagge privatizzazioni che avevano ridotto drasticamente le entrate statali?
L'unica salvezza, oggi, sembra essere Internet, con i suoi siti che fanno informazione indipendente e alternativa. Dipenderà da noi impedire che il web sia contagiato dalla "sindrome del rinoceronte".

 

Homepage

 

   
Num 42 Dicembre 2004 | politicadomani.it