Pubblicato su Politica Domani Num 4 - Aprile 2001

L'intervista di Simona Ottaviani
TELEVISIONE E COMUNICAZIONE
Risponde la dott.ssa Isabella La Bruna*

 

Quanto la comunicazione si serve di strategie che puntano all'inconscio?
Moltissimo, oggi la maggior parte degli studi sulla comunicazione vertono su questo.

In che modo e in che misura i messaggi subliminali sono presenti nella televisione?
Il discorso è piuttosto complesso: una misurazione vera e propria non c'è, a volte dei messaggi ci sono, ma non sono voluti, vengono passati involontariamente dagli operatori. Inoltre la comunicazione non è soltanto verbale ma, soprattutto, la comunicazione è rappresentazione personale in quanto ogni persona che ascolta recepisce a suo modo.

Come può una persona rendersi conto di questo "bombardamento silenzioso" di messaggi?
Riguardo l'informazione alcune notizie di politica e di alta finanza sono così; ma questi messaggi possono essere recepiti da persone con un certo grado di cultura, non sono strategie destinate alla massa. Riguardo la pubblicità ci sono vari generi di messaggi, a seconda del target a cui la pubblicità è destinata, si tratta comunque di cose capaci di suscitare il desiderio di un prodotto; ma in questo campo è più facile rendersene conto perché vengono usati messaggi semplici, ciò a cui tutti vorremmo aspirare (una famiglia serena, una vita felice, una bella casa, .). Entrambi i tipi sono pericolosi perché pericoloso è tutto ciò che è nascosto. Il problema oggi è la mancanza di una capacità critica che è diventata fondamentale per ozontarsi.

Questi messaggi sono presenti anche nell'informazione televisiva?
Sicuramente le notizie sono manipolate. Confrontando i vari telegiornali ci sono differenze nel modo di porre la notizia e le immagini, ma non sempre questo è cosciente: io faccio il mio lavoro e ci metto le mie idee dentro, metto il mio nella realtà. Finché c'è democrazia ci sono i vari orientamenti, poi sta alla persona recepire in modo critico.

Quanto possiamo fidarci della televisione?
Bisogna vedere la televisione senza prendere tutto per oro colato, cercando di distaccarsi dalle notizie che vengono date e ripensando a quelle dei giorni precedenti, sviluppando una serie di punti di riferimento.

Quanto una persona è influenzata dagli impulsi esterni che riceve?
Come fa una persona a non essere influenzata dall'esterno? È inconcepibile che una persona viva da sola: senza gli altri noi non potremmo vivere e senza comunicazione non ci sarebbe più niente.

La televisione può portare un bambino a lanciarsi dalla finestra?
Il bambino cresce principalmente per imitazione quindi questo è possibile. Diciamo che i bambini non dovrebbero essere abbandonati davanti la TV senza la mediazione di un adulto perché essi non riescono a distinguere la finzione dalla realtà.

Secondo lei è vero che abbiamo una televisione violenta perché essa rispecchia la nostra società?
Io non credo che la realtà sia così violenta, ma la televisione lo è molto ed essa alimenta atteggiamenti violenti. Il fatto che ci sia tutta questa violenza è deleterio, soprattutto per quelle persone che non crescono in modo equilibrato.

Come renderci immuni, se è possibile, da questi messaggi?
Conoscenza e sviluppo di capacità sono essenziali per comprendere cose nascoste di cui non ti rendi conto ad occhio nudo e sono l'unico modo di difesa. Ci dovrebbe essere un censore, ma poi non avremmo più programmi, non possiamo mettere il bavaglio alla televisione. Secondo lei è stato giusto parlare così tanto della vicenda di Novi Ligure? A me non sembra giusto aver parlato tanto, e soprattutto il modo morboso in cui se ne è parlato. Mi è venuto il dubbio che chissà cosa ci hanno voluto nascondere o almeno far passare in secondo piano.

 

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Num 4 Aprile 2001 | politicadomani.it