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Pubblicato su Politica Domani Num 4 - Aprile 2001
HANNO DETTO su
"GLOBALIZZAZIONE"
- La globalizzazione può trasformare anche
i poveri in cittadini del mondo e il nostro compito è sfruttarla,
non combatterla.
(Muhammad
Yunus, bengalese, economista, teorico del microcredito, fondatore
e direttore della Grameen Bank che finanzia i poveri)
-
Per vincere dobbiamo creare una legge
e una giustizia dei popoli sovranazionale, e questo signi-fica solo
una cosa: Think globally, act locally. Ossia, pensa in grande con
grandi obiettivi, e realiz-zali localmente. Nel tuo Paese, nella tua
scuola, nel tuo governo, dove puoi.
(Ann
Pettifor, inglese, direttrice di "Jubelee
2000", il comitato internazionale per la remissione del debito dei Paesi
del Sud. Fonte: VITA n°1, 2001)
- La globalizzazione è un processo che tende
a uniformare e a rendere più omogenei i comporta-menti, le caratteristiche
e le abitudini di culture o nazioni tra loro diverse e lontane. Questa
tra-sformazione "globale", cerca di creare una più facile convivenza
tra genti differenti, eliminando le barriere culturali e burocratiche
che attualmente esistono in tutto il mondo, e rendere più attuabili
grandi progetti come quello dell'Europa. Essendo aperto a nuovi progetti
ed esperimenti, accetto e momentaneamente approvo questa nuova idea,
con la speranza però, che ciascuna nazione e che ogni individuo, riesca
a mantenere una propria identità, senza perdere ciò che lo caratterizza
e ciò che lo rende speciale.
(Daniele
Proietto in risposta dal sul nostro forum di discussione)
- Globalizzazione. Se la conosci non ti uccide.
Anzi, come dimostrano le numerose alleanze fra non-profit e multinazionali
impegnate a costruire un'uguaglianza oltre che un mercato globale.
La sfida del 2001 non è boicottarla ma far sì che tutti ne godano
i benefici. (Settimanale
VITA, n°1 - 5 gennaio 2001)
- Non si tratta di fermare la globalizzazione
ma di adottare un modello migliore di globalizzazione.
(Kofi Annan,
segretario generale dell'ONU, al vertice di Davos)
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