Pubblicato su Politica Domani Num 4 - Aprile 2001

LA GUERRA DEL TUBO CATODICO

 

Ha ragione la simpatica presentatrice della trasmissione "L'Ottavo Nano", Serena Dandini, affermando che ormai il pubblico televisivo del terzo millennio necessita di un unico canale, il già famosissimo " Rieducational Channel". Già, perché ormai, data la varietà dei prodotti televisivi, probabilmente un unico canale sarebbe anche più che sufficiente. Dopo l'avvento del "Grande Fratello", campione di ascolti nello scorso autunno, si sono avvicendati o si avvicenderanno tra breve sugli schermi delle nostre case gli "sms per caso" e i "survivors", cloni perfetti, con qualche piccola e sicuramente non determinante differenza rispetto al programma mattatore di ascolti. E se Fiorello sul primo canale rappresenta una novità appetibile per il pubblico del sabato in prima serata, Maria de Filippi, sulle reti Mediaset è costretta a ballare per la prima volta nella sua vita pur di mantenere incollati gli spettatori del suo programma al video. Poi è naturale stupirsi ed indignarsi se un comico, un semplice comico che va in onda in seconda serata, porta gli escrementi davanti alla telecamere; e, dinanzi alla nostra indignazione, la Rai, per non perdere i beneamati e ormai pochi consensi, licenzia il povero Luttazzi, reo di troppa ironica sincerità, forse di genuinità televisiva, ormai rara ai tempi d'oggi. Sarà che negli ultimi anni sono i mezzi di comunicazione mediatici ad avere la meglio e che, per questo, la televisione deve combattere con le unghie e con i denti per mantenere la supremazia nel campo della comunicazione. È anche vero, però, che ormai il day-party televisivo è un copione che ripete sé stesso da molti anni e, mese dopo mese, l'unico interesse delle grandi reti televisive è duplicare ciò che il pubblico ha già apprezzato nella stagione successiva; una concorrenza aspra, sterile, assolutamente arida di approfondimenti o insegnamenti culturali la quale, e lo dico con un sottilissimo rammarico, condurrà all'auto-distruzione del tubo catodico. Non si può continuare a considerare il pubblico televisivo una massa incapace di riconoscere un programma dalla sua esatta copia: per questo le produzioni televisive odierne sono un'offesa all'intelligenza delle persone. Ben presto qualcuno si accorgerà dell'imbroglio, e a quel punto auspico una rinascita di una Tv finalmente alla portata della mente umana: in altre parole, una Tv varia ed intelligente.

 

Marianna Bartolazzi

 

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