Pubblicato su Politica Domani Num 39/40 - Set/Ott 2004

La riforma Moratti nelle elementari
Cinque passi per cambiare la scuola
Pubblichiamo alcune osservazioni fatte dal 'Gruppo dei 500', associazione promossa nell'ottobre 1999 da 500 insegnanti e genitori delle province di Torino, Milano, Lodi, Bari, Avellino, Latina, Frosinone e Asti

 

Che cosa succede concretamente con la Riforma Moratti?
In primo luogo da settembre non esistono più i Programmi Nazionali, sostituiti dai Piani di Studio Personalizzati. Poi deve essere istituito il tutor, mentre cominciano a sparire Tempo Pieno e Moduli (elementari), Tempo Normale e Prolungato (medie) e vengono tagliate centinaia di ore di insegnamento di italiano, inglese, storia, geografia, scienze...

Che cosa sono questi Piani di Studio Personalizzati?
I programmi nazionali sono aboliti dalla legge, dal decreto, dalla circolare. Lo Stato non si impegna più a fornire gli strumenti alle scuole e alle famiglie per far raggiungere a tutti gli stessi obiettivi. Al posto dei programmi nazionali, garanzia dell'uguaglianza dei diritti, vengono istituiti i programmi individuali: i più bravi raggiungeranno livelli alti, gli altri avranno obiettivi più bassi. Il "tutor" dovrebbe decidere quali obiettivi far raggiungere ad ogni bambino.

Chi è l'insegnante "tutor"?
L'insegnante "tutor" è il responsabile dei Piani di Studio Personalizzati e del Portfolio. Tutti gli altri docenti completano il proprio orario lavorando su più gruppi classe e gruppi di interclasse. È chiaro: il "tutor" è il solo insegnante. Gli altri sarebbero di "serie B" e dal nuovo contratto si comprende che il governo vorrebbe a poco a poco introdurre anche differenziazioni salariali.

Il "tutor": un insegnante o un manipolatore che decide il futuro dei bambini?
Il "tutor"sarebbe incaricato di decidere quali orari, programmi, materie saranno adatte ad un bambino e quali no. I maestri e i docenti sono insegnanti e non "tutor". Essi devono essere messi nelle condizioni di far raggiungere tendenzialmente a tutti gli obiettivi dei programmi e non decidere il futuro dei bambini sulla base dei tagli dello Stato, delle differenziazioni sociali o personali o di quello che gira nella testa del docente. L'insegnante e la scuola pubblica devono fare l'esatto contrario: dare a tutti gli strumenti affinché ognuno decida liberamente del suo futuro, delle sue idee, della sua vita.

È vero che si potranno fare materie all'esterno a pagamento?
Le indicazioni su come attuare la riforma dicono che alcuni alunni potranno essere esentati dal frequentare una parte delle lezioni perché faranno fede "le sollecitazioni maturate in contesti extrascolastici." Dunque, chi potrà permettersi la British School andrà a scuola e verrà inserito direttamente in quinta o prima media. Chi invece non potrà permetterselo resterà in prima o seconda, per questa materia, anche con alunni più grandi meno capaci. Lo stesso per un corso di pianoforte, di basket o altro….Ecco perché vengono progettati i cosiddetti gruppi flessibili.

Ma non ci saranno più obiettivi da far raggiungere a tutti?
Restano obiettivi minimi. In storia si prevede di arrivare solo ai Romani alla fine della quinta. I "programmi" di geografia si limitano alle regioni italiane. In scienze lo studio del corpo umano sarebbe praticamente abolito alle elementari. In matematica tutta la parte dei problemi (fondamentale per la formazione del pensiero astratto e per le capacità logiche) viene eliminata. Ci sono poi aspetti inquietanti: Darwin e l'evoluzionismo vengono tolti dalla scuola!

Per altre informazioni: http://manifesto500.altervista.org

 

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